Delitto Cominotti, per Zenucchi
imputazione omicidio del consenziente
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Alfredo Zenucchi, accusato della morte della moglie, Rossella Cominotti, sarà sottoposto al giudizio immediato il prossimo 9 settembre. Il decreto, a firma del gip di La Spezia, Mario De Bellis, è stato notificato nella mattinata di martedì ai legali dell’imputato, Alberto Rimmaudo del foro di Massa Carrara e Riccardo Balatri del foro di La Spezia.
Un decreto in cui emerge anche un’importante novità. Cambia infatti il capo di imputazione: da omicidio volontario aggravato, che era l’iniziale ipotesi di reato, a Zenucchi viene ora contestato l’articolo 579 del Codice Penale, ossia omicidio del consenziente.
La Procura di La Spezia, alla luce anche dei riscontri peritali, ossia l’autopsia, ma anche la perizia grafologica sulle lettere d’addio lasciate dalla coppia, ha quindi dato credito alla ricostruzione fatta dall’imputato nella sua confessione e durante l’interrogatorio di garanzia, svoltosi lo scorso 11 dicembre. Una versione, che l’uomo non ha mai cambiato, secondo cui i due avevano deciso di uccidersi insieme.
Zenucchi, l’edicolante di Bonemerse 57enne, ha colpito a morte la moglie Rossella, 53 anni, lo scorso 6 dicembre, in una stanza dell’Antica Locanda Luigina, a Mattarana, in val di Vara, dove i due soggiornavano.
Secondo quanto raccontato dallo stesso imputato la coppia aveva provato già due volte ad uccidersi. La prima proprio nel paese di residenza, Bonemerse, il 28 novembre, con un rasoio, mentre l’altra il 3 dicembre per mezzo di un paio di forbici. Il 6 dicembre l’ultimo tentativo, avvenuto nella stanza dell’albergo dello Spezzino e finito con la morte di Rossella, sgozzata a colpi di rasoio. Il marito, ferito a sua volta ai polsi e al collo, l’ha vegliata 36 ore. Fino all’8 mattina, quando ha lasciato la stanza e a bordo della sua C3 bianca.
Si sarebbe voluto uccidere, schiantandosi lungo un rettilineo, ma è stato fermato dai Carabinieri prima di mettere in atto il proprio proposito. Nella stanza dell’albergo sono state trovate diverse siringhe e dell’eroina. Una ricostruzione che è quindi risultata credibile dagli inquirenti.
Soddisfatto il legale, Rimmaudo, in quanto l’ipotesi di omicidio del consenziente è decisamente più lieve rispetto all’omicidio volontario, e prevede una pena minima di 6 anni e una massima di 15 anni. “Stiamo valutando di presentare istanza di rito abbreviato, che potrebbe ridurre ulteriormente la pena” sottolinea il legale.
Zenucchi, intanto, si trova ancora in carcere a La Spezia, dove ha abbandonato i propositi suicidari e sta riprendendo in mano la propria vita. In questi mesi ha seguito un percorso psicologico per comprendere il proprio gesto. E ha capito che deve andare avanti.
Intanto il lavoro procede anche sul fronte civile: l’edicola che era di proprietà della coppia, di cui sono rimasti pochi materiali e la licenza, verrà acquistata dal bar accanto. I familiari di Rossella non si costituiranno parte civile.
Laura Bosio