Cronaca

Tempestata di sms e seguita a
scuola. L'ex: "Ho perso la testa"

“Quando lei mi ha lasciato, ci sono rimasto male, e preso dalle emozioni del momento ho mandato qualche messaggio di troppo. Ho perso la testa“. Tra qualche ammissione e molti non ricordo, oggi in aula un 26enne accusato di stalking nei confronti della giovanissima fidanzata ha provato a difendersi dalle accuse. La vicenda risale a cinque anni fa, quando la ragazza aveva 17 anni.

I due si erano conosciuti su facebook e avevano cominciato a frequentarsi. Per la giovane, l’imputato era stato il primo ragazzo. “La nostra era una relazione a tutti gli effetti”, ha raccontato il 26enne, che per l’accusa, una volta lasciato, avrebbe minacciato la ex di divulgare foto e video intimi. “Diceva che quei video erano anche suoi e che poteva farne quel che voleva”, aveva già riferito in udienza la presunta vittima. Ma oggi il 26enne, che ha ammesso di aver inviato alla ragazza 200 messaggi in pochi giorni, ha invece negato le minacce: “Tra noi non c’è mai stato alcuno scambio di foto intime”.

Non ho mai voluto fare qualcosa di brutto”, si è difeso l’imputato.  “Il fatto è che non mi aspettavo che mi lasciasse, perchè tra di noi c’era una buona intesa ed io ero piuttosto preso. E invece lei non provava più niente. Me lo aveva scritto dicendomi che era finita. Me lo ricordo bene perchè in quei giorni ero al mare. Era il settembre del 2019”.

“Quella relazione non era sana”, aveva detto al giudice la presunta vittima, oggi 22enne, che successivamente, secondo l’accusa, sarebbe stata tempestata di messaggi, anche minacciosi, e seguita a scuola. A suo dire, nei mesi della loro relazione, ci sarebbe stato anche uno scambio di foto hard che l’imputato avrebbe minacciato di divulgare se lei non fosse tornata sui suoi passi.

La ragazza aveva paura, tanto da farsi accompagnare a scuola e avere il permesso di uscire prima per evitare di incontrare il suo ex. “Se non torniamo insieme mi vendico”, le avrebbe scritto lui nei numerosissimi messaggi.

“Ho cercato di contattarla perchè volevo un chiarimento”, si è giustificato il giovane, che in un video contenuto negli atti del processo si vede riprendere la scuola dove studiava la sua ex. “Avevo mandato quel video per dirle che ero lì, perchè volevo avere un chiarimento di persona. Non sono neanche mai andato a casa sua. A ritirare le mie cose che erano rimaste da lei ho mandato mia madre”.

Oggi in aula è stata sentita anche la testimonianza di una compagna di scuola della ragazza. “Eravamo insieme alle superiori ed eravamo molto amiche”, ha raccontato al giudice. “Lui non l’ho mai visto, ma sapevo che erano fidanzati. Solo dopo lei si è confidata con me, quando lui le aveva mandato tutti quei messaggi minatori e l’aspettava davanti alla scuola. Lei aveva paura di lui, era molto spaventata“. Udienza aggiornata al prossimo 21 ottobre.

Sara Pizzorni

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