Cronaca

Il racconto prezioso di Vialli
serata con "Le cose importanti"

Un momento della serata, da sinistra Federico Pedrabissi, Paolo Condò, Marco Ponti e Chiara Delogu

“Prezioso fin dalla copertina”, così Paolo Condò ha definito “Le cose importanti” di Gianluca Vialli, il libro presentato nell’aula magna dell’Università Cattolica di Cremona. Sul palco, oltre al celebre giornalista sportivo, anche Marco Ponti il regista del film “La bella stagione” e autore, insieme a Pier Domenico Baccalario, del volume che contiene i pensieri del calciatore raccolti durante la registrazione del docufilm, e Federico Pedrabissi, psicoterapeuta cognitivo comportamentale, moderati dalla brava Chiara Delogu.

Una serata in ricordo di un giocatore dal grande talento, “dove il talento –  ha spiegato ancora Condò – era solo il punto di partenza di un uomo che prima di vincere si concentrava sulla preparazione alla vittoria”.

I ricordi e i pensieri si accavallano e ne esce un ritratto per certi versi inedito di Vialli, ma perfettamente in linea con l’immagine che ha trasmesso a chi lo ha conosciuto “una cosa che mi era piaciuta – racconta ancora Ponti – è che quando abbiamo cominciato a lavorare insieme, Luca faceva un sacco di domande su come funzionasse il cinema, era una mitragliatrice di domande; ma era anche autore di questo che è sempre stato il “nostro film”. Siamo a Londra, a casa sua per la prima intervista, va a scegliere il vestito e poi mi chiede “dove mettiamo la macchina da presa?”, quello che mi era piaciuto era proprio il “mettiamo” e aggiunge “non vorrei perdermi il mio lato migliore”, era bello perché c’era in lui una ricerca anche per costruire un’immagine perfetta di sé. Chiedeva tutto con il sorriso e l’ironia, nessuno aveva il coraggio di dirgli di no”.

Tanti gli aneddoti anche personali e si rivolge alla famiglia seduta nelle prime file: “Nel dicembre scorso ho trovato uno scatolone di quando ero ragazzo e all’interno una cartella con scritto “film che farò da grande”, in quell’elenco c’era il film su Vialli, nella cartellina anche un’intervista a Luca e rileggendola mi sono accorto, per la prima volta, che avevo iniziato uno dei miei film proprio con quel dialogo che stavo rileggendo in una sua vecchia intervista. Era troppo tardi per dirglielo, ma in qualche modo era stato autore inconsapevole del mio film”.

Le luci si spengono e viene proiettato sullo schermo uno spezzone inedito de “La bella stagione”, dedicato al significato del successo nel quale Luca spiega di aver imparato più dalle sconfitte che dalle vittorie.

Luca ci ha esaltato, da tifosi della Cremonese, della Sampdoria, della Juventus e della Nazionale – sottolinea Condò – poi ci ha fatto pensare quando ha lavorato a Sky, ma nell’ultima parte della sua vita ci ha ispirato, non so se questo fosse nelle sue intenzioni, ma lui, in quel minuto straordinario in cui, prima della finale degli Europei, legge le parole del presidente Theodore Roosevelt, ha davvero ispirato, per capirlo basta guadare come lo ascoltavano i giocatori. Il prepartita oggi è molto diverso da quelli di un tempo, tutti con le cuffie, situazioni individuali in cui ognuno ascolta i propri angeli e i propri demoni e invece, in quel momento, tutti insieme ascoltavano le parole di Luca lasciandosi ispirare. E’ bello pensare che quel millimetro che ha fatto la differenza nella vittoria degli Azzurri, l’abbia messo lui con quel discorso“.

Anche Luca Pellegrini, compagno di squadra alla Samp, lascia la sua testimonianza: “Sono orgoglioso di essere qui, perché il ricordo di Luca è indelebile. Una persona educata, molto intelligente e ambizioso e poi quel carisma, quella forza l’ha sempre portata con sé, lui ha sempre trovato la soluzione a tutto e non lasciava mai nulla al caso. Mi emoziona ancora adesso parlare di lui e mi ritengo fortunato per tutto quello che siamo riusciti a fare per quel gruppo fantastico”.

La serata organizzata dagli Amici di Agropolis in collaborazione con il PAF e La Terra nel Cuore si è conclusa tra gli applausi e quasi tutti i numerosi presenti hanno lasciato la sala stringendo tra le mani il libro, edito da Mondadori, raccolta postuma delle riflessioni di Gianluca Vialli sulla vita e le relazioni umane, il cui ricavato sarà devoluto alla Fondazione Vialli Mauro.

Cristina Coppola

 

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