Politica

Carletti: "Su crisi del Commercio
si fa speculazione elettorale"

Paolo Carletti

Continuano a tenere banco i temi commercio e ztl in centro storico, dopo l’iniziativa elettorale di Alessandro Portesani e del centrodestra di domenica al bar Negresco. Ad intervenire sulla sua proposta di revisione della regolamentazione degli accessi veicolari in centro, ferma ormai da 10 anni con l’introduzione dei varchi a orario, è Paolo Carletti, coordinatore della segreteria cittadina del Pd.

“L’incontro al Negresco – afferma Carletti  – tenuto dal candidato Sindaco del centrodestra ufficiale ha svelato ancora una volta la pochezza degli argomenti proposti;  si alternano infatti pratiche già in atto  a proposte trite e ritrite; tra quest’ultime la fa da padrone senza dubbio l’apertura della ZTL quale panacea di tutti i mali del commercio cittadino, o meglio, la sua rimodulazione.

“Portesani dice  che i numeri delle chiusure dei negozi a Cremona negli ultimi 10 anni  ‘inchiodano il centrosinistra alle proprie responsabilità; per sua informazione quello delle chiusure dei negozi  è un dato comune ad ogni città italiana salvo le metropoli, un tema che deve far riflettere un candidato Sindaco, non stimolare slogan.

“Stando ai dati di Portesani, cioè quelli del nono osservatorio Confcommercio, se a Cremona hanno chiuso in 10 anni 120 negozi, a Pavia, sempre governata dalla destra, ne hanno chiusi 165 nel solo centro storico, tanto per chiarire.

Carletti definisce “speculazione elettorale” quella in atto, che rivela “l’inadeguatezza della destra cremonese a governare la città”. “Le soluzioni del candidato del centrodestra ufficiale a questa tendenza nazionale quali sono? A parte proporre iniziative già in atto, si prefigge l’obiettivo di aprire (pardon, rimodulare) la ZTL a favore del traffico giornaliero e implementare il flusso di turisti grazie ad iniziative di respiro nazionale ed internazionale”.

“Oggi la ZTL è aperta dalle 16 alle 24, e rimodularne gli orari cosa vuol dire se non aprirla anche al mattino? E allora qualcuno davvero pensa che la soluzione per risollevare il commercio cremonese sia quella di aprire la ZTL anche al mattino? Dalla miopia si sta passando alla cecità se non si coglie che lo svuotamento progressivo dei centri storici è un quadro diffuso su tutti il paese che impone l’implementazione di politiche di comunità”, aggiunge.

“Portesani propone grandi eventi – afferma ancora l’esponente Dem – pensate possano aiutare i calzolai cremonesi? Per quanto si possa fare ed è giusto fare, Cremona non sarà mai Venezia o Firenze e pertanto non vivrà mai di turismo sette giorni su sette. Il tema della desertificazione dei centri storici è un tema di comunità e di quotidianità che necessita  politiche strutturali che riportino in centro gli abitanti delle città, attraverso la creazione di spazi e momenti di aggregazione quotidiana, perché le città si devono vivere tutti i giorni.

“Oggi le città sono diventate un occasione di divertimento, è il trionfo della città-svago dove crescono bar, negozi di telefonia e B&B, mentre chiudono fornai, librai e calzolai e questo, ne informiamo Portesani, è un processo in atto in ogni città studiata dall’osservatorio Confcommercio”.

Da ultimo, Carletti ribadisce quanto fatto negli ultimi anni nella direzione di politiche strutturali e di sistema che riportino persone in centro a partire dai giovani “l’ha fatto e lo farà, spesso in sinergia con la lungimirante Fondazione Arvedi Buschini.
Anzitutto la leva delle nuove Università, poi lo Studentato, poi il comparto vecchio Ospedale, Palazzo Due Miglia, il rifacimento di piazza Lodi e di piazza Giovanni XXIII, Palazzo Grasselli  e magari il Cinema Tognazzi.

Queste sono politiche di comunità strutturali che mirano a ricreare una quotidianità indissolubilmente legata alla vita del centro e dei quartieri, laddove oggi le clientele fluttuano quasi inconsapevoli verso ipermercati o dedicandosi al rito onnivoro degli acquisti on line”.

Senza dimenticare un problema di vecchia data nelle vie dello shopping cittadino: “Oltre a questa tendenza della clientela, i negozianti devono far fronte anche ad un aspetto che Portesani sembra ignorare o voler ignorare: un gruppo di proprietari immobiliari che a Cremona sono spesso tanto benestanti da preferire avere il negozio chiuso piuttosto che abbassare le esorbitanti richieste di affitto”.

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