Cronaca

Sisto: “Il tribunale non chiuderà"
Sul carcere, “c’è molto da fare”

Il vice ministro con il presidente dell'Ordine degli avvocati Romanelli
Fotogallery di Francesco Sessa

Un’occasione da non sprecare, quella di oggi, per il tribunale di Cremona, a rischio paralisi per mancanza di personale amministrativo, la visita in città del vice ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, che nel pomeriggio, accompagnato dagli esponenti di Forza Italia Carlo Malvezzi e Gabriele Gallina, ha raggiunto palazzo di giustizia per due incontri: uno con il presidente del tribunale Anna di Martino, e l’altro con una rappresentanza dell’Ordine degli avvocati di Cremona presieduto dall’avvocato Alessio Romanelli e delle associazioni forensi.

Obiettivo primario, risolvere il problema della carenza di personale amministrativo, la cui scopertura all’interno della pianta organica è del 42,6%. “Il tribunale non chiuderà”, ha detto il vice ministro, “porremo un freno a questa fuga dai luoghi della giustizia. Non si tratta di soluzioni decisive, ma un ottimo sollievo alla situazione di Cremona lo potremo dare. Si tratta di pescare del personale un pò dappertutto, raschiando un po’ di qua e un po’ di là e comunque privilegiando Cremona per questa gravissima situazione.

Stiamo pensando di assumere dalle graduatorie di Catanzaro, Messina, Firenze e Perugia 50 posti di direttore e di dare a Cremona la possibilità di averne certamente uno, speriamo due. L’unico limite è che ci vuole l’accettazione del dipendente. Abbiamo 2.293 assistenti a scorrimento su graduatorie nazionali interministeriali. Se qualcuno vorrà venire, certamente Cremona sarà una delle sedi indicate. Abbiamo l’incremento di 7 posti per l’Upp (gli addetti all’Ufficio del processo). In autunno abbiamo due graduatorie per 40 dirigenti: da questi 40 proveremo a prenderne almeno uno da poter mandare a Cremona. E poi abbiamo 2.000 posti da assistente cancelliere, 1.000 posti da autista entro l’estate e attendiamo il via libera per i funzionari contabili“.

Per quanto riguarda il giudice di pace, ufficio anch’esso scoperto di personale, il vice ministro ha spiegato: “Mi sono permesso di dire ai sindaci: 102 comuni che fanno capo a questo Ufficio. Basterebbe prendere 5 dipendenti e farli turnare in modo che uno ogni giorno, magari il pomeriggio, tre ore, sbrighi le pratiche amministrative”.

Prima di arrivare in tribunale, il vice ministro ha fatto tappa in carcere, dove ha incontrato la direttrice del carcere Rossella Padula. “Sul carcere”, ha detto Sisto, “c’è un pò da lavorare. Si tratta di un carcere grande, troppo grande, popolato in maniera particolare, c’è una grande fetta di popolazione carceraria con delle difficoltà ambientali e forse è l’unico luogo dove i detenuti possono conoscere e riconoscersi. Ho parlato con la direttrice e le ho detto di essere particolarmente attenta alla qualità del rapporto umano”. Per il vice ministro, si dovrebbe fare un  intervento edilizio importante per risistemare tutto l’impianto energetico, “ci sono carenze sul piano della sicurezza, di lancio dall’esterno di telefonini, di sostanze stupefacenti, e c’è l’aggravante della vicinanza alla strada pubblica e qualche intervento sarà necessario”.

Il vice ministro ha detto di aver trovato “rassicuranti e sul pezzo” gli agenti della penitenziaria, “perfettamente a conoscenza della situazione. Ho visto le cucine, ho visto cuochi di tutte le nazionalità, il capo cuoco è molto simpatico, e questa diversità di provenienza deve essere uno stimolo per garantire le migliori condizioni, ma c’è da lavorare”.

Durante l’incontro all’Ordine degli avvocati, il vice ministro, oltre a dare rassicurazione, numeri alla mano, che il tribunale si salverà, ha parlato di intelligenza artificiale e della separazione delle carriere. La prima l’ha definita “un rischio gravissimo perchè non cambia idea”; la seconda ha detto che si farà, perchè “è la riforma delle riforme”.

Sara Pizzorni

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