Chiesa

Inaugurata "God Save Matter",
la personale di Giorgio Palù

Inaugurata al Museo Diocesarno di Cremona la mostra “God Save Matter”, personale dell’architetto Giorgio Palù. Una esposizione intensa e perfettamente inserita negli spazi che accolgono la collezione permanente del museo progettato dallo stesso architetto e inaugurato nel 2021.

Affacciati sulla passerella sovrasta la prima sala del museo l’artista con le autorità religiose e civili, mentre ospiti, amici e autorità si sono disposti sulla scala disegnata da Palù e descritta dal Vescovo Napolioni come “la scala di Giacobbe, tra cielo e terra”, da lui fortemente voluta, “perché – ha spiegato – inizialmente il progetto del museo prevedeva solo il seminterrato poi si è deciso che tutto il palazzo dovesse essere destinato alla vita culturale della città”.

“Siamo riconoscenti – ha commentato il sindaco Gianluca Galimberti – perché questa città si fonda sul suo patrimonio culturale grandissimo che non è solo il patrimonio culturale della liuteria, ma un patrimonio culturale chiede di essere rinnovato continuamente e Giorgio Palù ne è uno dei protagonisti contemporanei con la sua capacità creativa. Quindi grazie Giorgio per quello che hai fatto e per quello che stai facendo”.

L’artista, dopo i doverosi ringraziati, ha illustrato il percorso della mostra e delle installazioni, l’importanza della luce e della materia, coinvolgendo anche l’astro nascente della musica italiana Michelangelo con cui ha ideato la creazione di un’opera multimediale “mi ha sopportato per 20 giorni – ha raccontato Palù – finché poi, a suon di prove, siamo arrivati alla definizione dell’installazione il cui acronimo è “Inri” ma è ovviamente Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum ed è un po’ la chiosa finale. E’ destinata a otto persone per volta, con le cuffie, dura 2’20” ed è il momento immersivo che chiude una mostra molto intensa che parte da un percorso con un’idea molto forte che era quella di creare spazio, luce e ordine”.

Una mostra che si fonde perfettamente con la spiritualità delle opere sacre del museo e che per questo assume un valore ancor più forte, coinvolgendo chi le guarda nel profondo. Come è stato sottolineato nel corso della presentazione, la prima mostra personale di Giorgio Palù prende vita in un museo “che non è un museo normale, perché è un museo progettato da me, pensato da me, e vissuto e respirato negli anni del suo sviluppo e della sua crescita e quindi fin dal momento in cui avevamo deciso di lasciare uno spazio all’arte contemporanea, avevamo concordato l’idea di fare una mia mostra personale qui. I tempi sono maturati adesso. Siamo quindi riusciti a distribuire nelle 12 sale una serie di opere che entrano in dialogo, a volte in piena armonia con il percorso o volte invece dialogano per volutamente per contrasto”.

Nel servizio l’intervista all’artista

Cristina Coppola

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