Cronaca

Padania Acque, i sindaci confermano
l'attuale Cda per tre anni

Si è tenuta nel tardo pomeriggio in Fiera l’assemblea ordinaria di Padania Acque, con un’alta la partecipazione dei sindaci – azionisti (presente il 91,82% del capitale sociale) in rappresentanza dei 114 comuni e della Provincia di Cremona. Il bilancio di esercizio 2023, approvato all’unanimità, evidenzia un utile netto di 4 milioni di euro, un margine operativo lordo di oltre 28 milioni cresciuto di quasi sei punti percentuali rispetto all’anno precedente, e quasi 30 milioni di euro di investimenti.

Confermato il consiglio di amministrazione uscente – anche qui con voto unanime, con la sola astensione del Comune di Sergnano -, che era giunto a scadenza e che resterà in carica per il prossimo triennio quindi fino al 2027: presidente è Cristian Chizzoli, docente del dipartimento di marketing dell’Università Bocconi, nel ruolo di Presidente; Alessandro Lanfranchi, consigliere e Amministratore Delegato designato; Bruno Paggi, manager e imprenditore cremasco, Luana Piroli, cremonese e General Manager in ambito sanitario, e Francesca Scudellari, avvocato cremonese, consiglieri di Padania Acque.

Sono quindi sopite, almeno per il momento, le polemiche che avevano anticipato questo voto, con il Pd che aveva proposto una sorta di proroga dell’attuale Cda per un periodo di tempo sufficiente a garantire la continuità della governance in  vista di importanti scadenze, ma in modo da poter poi nominare un nuovo organo amministrativo che tenesse conto dell’esito delle elezioni nei Comuni e in provincia.

«Nel corso del 2023 – ha spiegato il Presidente Cristian Chizzoli – sono state implementate le linee di sviluppo strategico e operativo attraverso una correlata crescita economico-patrimoniale e organizzativa.
Gli obiettivi di questo Consiglio d’Amministrazione, in osservanza alle raccomandazioni dei Soci, sono stati perseguiti con l’impegno da parte di tutti, amministratori e dipendenti dell’azienda, ponendo particolare attenzione all’ambiente, alla qualità e alla conservazione della risorsa idrica. Gli investimenti complessivamente realizzati, pari a quasi 30 milioni di euro, per opere previste nel Piano d’Ambito e opere accessorie, sono stati finalizzati allo sviluppo sostenibile del nostro territorio, contribuendo ad ampliare, rinnovare ed efficientare l’infrastruttura funzionale all’erogazione del Servizio Idrico Integrato».

L’Assemblea è proseguita con l’intervento dell’Amministratore Delegato Alessandro Lanfranchi che, dopo aver sottolineato gli importanti risultati dei primi 10 anni di gestione unica del Servizio Idrico Integrato, ha illustrato in modo particolare i principali risultati conseguiti nel 2023, anno di celebrazione dei 70 anni di fondazione dell’azienda: «In linea con il mandato dei sindaci abbiamo perfezionato l’acquisizione del ramo d’azienda di A.S.M. Pandino S.r.l., portando così a compimento l’articolato processo di unificazione degli asset idrici delle aziende della Provincia di Cremona. L’esercizio è stato contrassegnato da una notevole spinta alla realizzazione delle opere previste e bancate: Padania Acque ha investito molto nel territorio realizzando interventi di digitalizzazione ed efficientamento dei processi, opere e infrastrutture idriche con un livello di investimento per abitante pari a circa 85 euro, in linea con la media europea e il 23% in più di quella italiana (Fonte: Blue Book 2024 Utilitalia). Non da ultimo, ricordiamo l’importante finanziamento di 3,5 milioni di euro concesso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica mediante il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la realizzazione di un nuovo comparto di essiccamento fanghi presso il Depuratore di Cremona, con l’obiettivo di ridurre i quantitativi di fanghi smaltiti».

Il Direttore Generale Stefano Ottolini ha commentato gli importanti risultati del bilancio e i dati relativi alla gestione che segnano ulteriori progressi nello sviluppo industriale di Padania Acque. «Il valore aggiunto generato, pari a 39 milioni di euro – in aumento del +5,40% rispetto al 2022 – e l’incremento di oltre 1,5 milioni di euro del margine industriale lordo (+5,8%), sono numeri decisamente positivi e che rispetto allo scorso anno evidenziano un netto miglioramento nella gestione operativa dell’azienda. L’attivo patrimoniale si attesta a 329 milioni di euro, in aumento di 7,2 milioni rispetto all’anno precedente, e la stabilità degli indicatori finanziari rappresenta una situazione di equilibrio che garantisce una solida base per gli sviluppi futuri».

 

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