Cronaca

"O i soldi o vi brucio il locale"
A giudizio per tentata estorsione

“Se non mi dai i soldi, ti brucio il negozio, sei un infame, se non mi dai i soldi ammazzo la tua famiglia”. Di due episodi di tentata estorsione è accusato un40enne della provincia di Varese, attualmente detenuto a Cremona, che l’11 luglio dell’anno scorso avrebbe tentato di estorcere denaro ai titolari di due locali di Vailate.

L’imputato, assistito dall’avvocato Francesca Bianca Maria Ponzoni (che oggi sostituiva il legale di fiducia Oscar Bresciani, è stato rinviato a giudizio. Per lui il processo si aprirà il prossimo 13 dicembre.

In una pizzeria il 40enne aveva chiesto al titolare 50 euro, altrimenti gli avrebbe bruciato il locale e ammazzato la famiglia, mentre in un bar aveva chiesto 20 euro con le stesse modalità. “Perché non vuoi darmi questi soldi?. Io se dico brucio, brucio”. Grazie alla ferma volontà dei titolari, l’imputato non era riuscito nel proprio intento. 

In pizzeria, l’uomo, residente in un campo nomadi della zona e conosciuto perchè spesso in cerca di denaro, era arrivato verso le 21,30. “Appena entrato”, aveva raccontato il titolare ai carabinieri, “mi ha chiesto di prestargli 50 euro. Io mi sono rifiutato, dicendogli che al momento non li avevo. A quel punto ha cominciato a minacciarmi che mi avrebbe bruciato il negozio. E io gli ho risposto che avrei chiamato i carabinieri. A quel punto è uscito ed è entrato nel bar accanto”.

Dieci minuti dopo il 40enne era tornato in pizzeria e aveva ordinato una birra. “Prendo solo una birra, dato che non vuoi darmi i soldi”, aveva detto al titolare, che gli aveva riposto che avrebbe dovuto pagarla. “E’ andato su tutte le furie”, ha raccontato l’esercente. “Inizialmente, alzando la voce mi ha chiesto perché avessi quell’atteggiamento, poi ha spaccato la birra che teneva in mano contro il bancone, danneggiandolo. Io l’ho cacciato fuori dal negozio e ho chiamato il 112”.

Ai militari si era rivolto anche il titolare del bar minacciato. “Quella sera intorno alle 20 un ragazzo che abita nel campo nomadi è entrato nel mio bar e ha bevuto una birra, che ha pagato regolarmente”. L’imputato era poi uscito per tornare un’ora dopo. “Era molto agitato, e mi ha chiesto di prestargli 20 euro. Lui è un cliente del mio bar ed è capitato in passato che gli prestassi dei soldi, me li ha sempre restituiti, ma quella sera, vedendolo agitato, mi sono rifiutato. Lui ha iniziato ad insistere, dicendo che mi avrebbe bruciato il locale. Poi è uscito e quando è tornato mi ha chiesto scusa, dicendomi che quei 20 euro gli servivano perché era in difficoltà. Questa volta glieli ho dati, ma è stata l’ultima”. L’esercente non ha sporto denuncia, ma il reato è procedibile d’ufficio.

Sara Pizzorni

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