Lo scorso 9 marzo, in occasione della partita Cremonese – Como, un tifoso comasco presente nel settore ospiti “Curva Nord”, in un inspiegabile scatto d’ira, ha improvvisamente tirato una serie di calci a un seggiolino della curva, provocandone la rottura. Nei giorni successivi, il personale della Digos ha acquisito le immagini relative alle registrazioni del sistema di videosorveglianza di cui lo stadio Giovanni Zini è dotato con lo scopo di visionare e analizzare l’accaduto e identificare l’autore del fatto. Dalle immagini estrapolate dalla curva si è potuto individuare il responsabile del fatto, poi identificato grazie alle comparazioni con le immagini riprese all’esterno dello stadio dalla Scientifica e da quelle delle videocamere sui tornelli d’accesso, permettendo, al termine delle indagini, durate alcuni giorni, di riconoscere ed identificare senza ombra di dubbio la persona che ha commesso il fatto. Il tifoso comasco, residente in quel centro cittadino, è stato indagato per danneggiamento aggravato. A suo carico sono in corso le procedure per il provvedimento di divieto di accesso a tutte le competizioni sportive da parte della Divisione Anticrimine.

Fatto analogo è accaduto il primo aprile per l’incontro la la Feralpisalò, quando un tifoso bresciano ha preso a calci un seggiolino della curva Nord, sradicandolo dalla propria sede e spaccandolo. Anche in quell’occasione il tifoso è stato identificato attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere a circuito chiuso dello stadio comparate con gli accessi al settore attraverso i biglietti nominativi. Il supporter è stato indagato per danneggiamento aggravato e anche a suo carico sono in corso le procedure per il divieto di accesso a tutte le competizioni sportive. Inoltre, al termine dell’incontro, all’atto del saluto dei giocatori della Cremonese sotto la Curva Sud, un tifoso locale, dopo aver acceso un fumogeno, lo ha lanciato sul terreno di gioco ed è caduto nei pressi della porta. Anche in questo caso l’uomo è stato identificato e indagato. Anche per lui avviate  le procedure per il divieto di accesso alle competizioni sportive.

Per quanto concerne la tifoseria locale, durante l’incontro Cremonese – Brescia del 27 gennaio scorso erano stati accesi, durante la partita, numerosi fumogeni all’interno della Curva Sud, alcuni dei quali lanciati sul terreno di gioco. Anche in questo caso l’analisi delle riprese delle telecamere interne effettuate dalla Digos ha permesso di identificare due tifosi cremonesi responsabili dell’accensione di fumogeni. I due sono stati indagati per lo specifico reato e a loro carico è già stato emesso il divieto di accesso alle competizioni sportive per un anno.

Le indagini effettuate e i successivi provvedimenti voluti dal questore di Cremona si sono resi  necessari per garantire il prosieguo del campionato nel rispetto della normativa specifica che punisce non solo il lancio,  ma anche l’utilizzo di strumenti quali, ad esempio, fumogeni, razzi, petardi, mazze e bastoni che possono porre in concreto pericolo l’incolumità delle persone presenti alla manifestazione sportiva. L’obiettivo è quello, oltre al rispetto delle normative vigenti, quello di garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, tutelando tutti coloro che si recano allo stadio senza dover temere di correre pericoli o essere coinvolti in episodi di violenza.