Rocambolesco inseguimento dopo
la truffa, due persone arrestate
Si è concluso con un arresto il rocambolesco inseguimento lungo le vie della città, che venerdì ha visto impegnate diverse pattuglie dei Carabinieri, una delle quali rimasta coinvolta in un brutto incidente (QUI l’articolo sull’episodio, ndr) e altre due speronate violentemente. Le manette sono scattate intorno ai polsi di due uomini, di 53 e 41 anni, residenti in provincia di Napoli e con precedenti di polizia a carico. L’accusa nei loro confronti è di truffa, aggravata dal fatto di essere stata commessa in abitazione e a danno di persone ultra 65enni, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato.
I malviventi sono entrati in azione nel pomeriggio del 19 aprile, mettendo in atto l’ormai collaudata truffa del finto carabiniere: prima la chiamata che li avvisava di come la figlia avesse investito una donna anziana con la nipotina e rischiasse l’arresto. Quindi, la seconda telefonata, da parte di un sedicente avvocato, che li ha indotti a versare una somma di diverse migliaia di euro per risolvere la situazione.
Le ignare vittime hanno quindi recuperato tutto il denaro e i gioielli presenti in casa, per consegnarli al finto carabiniere che si è presentato alla loro porta. Una nuova chiamata del falso avvocato ha però messo la pulce nell’orecchio dei due anziani, che hanno avuto la presenza di spirito di telefonare alla figlia, scoprendo così di essere stati truffati.
Immediato l’intervento dei Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Radiomobile di Cremona, che hanno intercettato i sospetti mentre si allontanavano a bordo di un’auto. Alla vista delle pattuglie, è scattata la fuga, a forte velocità, verso il centro cittadino.
L’inseguimento, eseguito da pattuglie in borghese e da un’autoradio del Radiomobile, è stato di quelli rocamboleschi: i fuggitivi hanno percorso via Ghisleri, effettuando manovre e sorpassi pericolosissimi in mezzo al traffico, per arrivare poi in piazza Libertà dove, all’incrocio con via Brescia, la pattuglia della Radiomobile ha avuto un incidente.
Le altre pattuglie hanno però continuato a tallonare i fuggitivi, inseguendoli lungo la via Persico e in tangenziale, fino all’imbocco del casello autostradale. Qui, le pattuglie dell’Arma, creando un blocco, hanno impedito all’auto di proseguire verso la barriera autostradale, costringendola a proseguire verso Vescovato.
Poco più avanti l’auto in fuga ha imboccato una via laterale, speronando una pattuglia dei carabinieri e ripartendo verso il casello. Qui i fuggitivi hanno speronato nuovamente l’auto dei militari, ma l’impatto è stato talmente violento che anche la loro vettura si è fermata. Questo ha finalmente consentito ai carabinieri di bloccarli.
A bordo dell’auto è stata trovata l’intera refurtiva, oltre 1.400 euro, due anelli e un trofeo in oro, che è stata restituita agli anziani coniugi. Nella mattinata di lunedì il giudice ha convalidato l’arresto, e ha sottoposto i due alla misura della custodia cautelare in carcere.
“E’ necessario nuovamente ricordare che si deve diffidare di chi chiama al telefono qualificandosi come appartenente alle forze dell’ordine o avvocato, chiedendo di pagare, con somme di denaro o oggetti preziosi, la possibilità di evitare guai giudiziari o la liberazione a seguito di un presunto arresto per eventi nei quali sarebbero incorsi i congiunti” fanno sapere dalla caserma Santa Lucia. “Richieste del genere non sono consentite e i cittadini, in questi casi, devono immediatamente chiudere la conversazione e chiamare subito il Nue 112, per allertare le forze dell’ordine”. lb