Elezioni 2024

"Città rassegnata e trascurata"
L'affondo di Capelletti

Chiara Capelletti, candidata nella lista di Fratelli d’Italia per il centrodestra, scende in campo contro quella che definisce “trascuratezza” della città e “rassegnazione” verso il declino. Lo fa con un intervento che riprende il tema delle “piccole cose” con il quale era iniziato il secondo mandato Galimberti, nel 2019, quando era stato istituito un apposito assessorato per seguire le manutenzioni ordinarie.

Le cosiddette piccole cose sono quelle che richiedono le più grandi attenzioni“, afferma Capelletti. “Persino il candidato sindaco Andrea Virgilio riconosce l’importanza del tema”, ammettendolo “in apertura e in presentazione della sua  candidatura. Tuttavia l’argomento è scivolato via con lo stesso snobismo con cui il centro-sinistra ha sempre trattato le richieste dei cittadini che in anni hanno inutilmente domandato maggiore attenzione alla quotidianità, alla cura, al decoro, alla pulizia, agli interventi manutentivi, alle azioni amministrative che dimostrano un attaccamento, un accudimento della propria ‘casa’”.

“La strategia del futuro non esime dal farsi carico dei bisogni del presente”, continua l’esponente FDI, “e infatti ci ritroviamo in una città che si trascina nella trascuratezza e vive una quotidiana
rassegnazione”.

“Scarsissima pulizia di marciapiedi e strade – osserva Capelletti – ciuffetti di erbacce che spuntano in ogni dove (dal centro alla periferia), cestini troppo spesso colmi di rifiuti (incivilmente) abbandonati, tombini che debordano acqua alla prima mezza giornata di pioggia (quella pioggia che tanto invochiamo per scongiurare la siccità, ma che ci mette in ginocchio appena arriva un poco più copiosa), attraversamenti pedonali spesso mal tenuti e scarsamente illuminati, arredo urbano che anche quando viene posizionato nuovo non viene più conservato (non riusciamo a garantire la conservazione del violino nelle mani di Stradivari nell’iconica statua di corso Garibaldi davanti alla sua casa), in città mancano i colori e il verde che invece vediamo solo in occasione delle bellissime invasioni botaniche”.

Tra gli esempi di rassegnazione viene citato corso Garibaldi, “che da San Luca all’incrocio con corso Campi vive una doppia antitetica identità (la prima funge da strada di scorrimento e la seconda sembra l’ideale set  cinematografico di una “città fantasma” – una menzione d’onore vero per quei pochissimi commercianti che resistono)” e poi via Giordano “oggetto di attenzione solo per la realizzazione del supermercato. È la rassegnazione che accompagna l’attesa della consegna del raddoppio del parcheggio di via Dante; è la rassegnazione dell’attesa che si concludano i lavori di via Mantova/via dell’Annona (peraltro zona di ingresso della città). È la rassegnazione delle vetrine abbassate e delle  aggregazioni notturne intorno ai distributori automatici che in spregio alle regole a cui sono sottoposti invece gli esercenti non sono nemmeno indirizzari di ordinanze di chiusure notturne. È la rassegnazione di quando va in tilt un semaforo e bisogna attendere la società che ha in gestione il servizio – non più cremonese nemmeno quella – che abbia tempo di intervenire”.

Quind la conclusione che è anche un appello al voto: “Credere a chi dice di essere rammaricato per non aver potuto (o voluto?) destinare maggiori risorse – in 10 anni – alla gestione ordinaria e promette che lo farà, o dare l’opportunità di dimostrare di essere diversi da chi, negli ultimi 10 anni, ha sempre derubricato la quotidianità a tema di secondaria importanza?
Fratelli d’Italia ha ben chiaro che se non curiamo la casa, gli abitanti vorranno cambiarla o andarsene, gli ospiti non torneranno e chi cerca opportunità di investimenti guarderebbe altrove”.

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