Politica

Patrimonio immobiliare, quale
situazione? Interrogazione di Ceraso

Qual è la situazione del patrimonio immobiliare del comune di Cremona? Quanti sono gli alloggi assegnati e quanti quelli vuoti? Quanto sono lunghe le liste d’attesa per l’assegnazione degli immobili? Queste ed altre le domande che il consigliere comunale Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona) pone alla giunta comunale, con un’interrogazione presentata oggi. “La casa è un diritto” sottolinea. “In questi anni nella nostra città il tema della casa e il tema dell’abitare hanno assunto una nuova centralità: coinvolgono infatti fasce di famiglie che sino ad oggi non avevano manifestato questo bisogno, rendendole vulnerabili ed in difficoltà a garantirsi l’accesso e il mantenimento di un’abitazione.

Ad influire su questa nuova “povertà abitativa” hanno inciso pesantemente: l’emergenza sanitaria, l’evoluzione del mercato del lavoro, l’impennata dei prezzi e dell’inflazione, l’aumento dei costi delle case e degli affitti, non proporzionale agli aumenti del reddito, e la carenza di strutture abitative a basso costo.

A Cremona il patrimonio pubblico comunale consta di 1.042 alloggi ubicati in diverse zone della città, dal centro (334) alle periferie (708), così distribuiti: Zaist, 27; Borgo Loreto, 343; via Giuseppina/Bagnara/via Maffi/Cascinetto, 61; S. Felice/S. Savino, 114; via Ghinaglia/via Sesto/piazza Fiume, 163;

I settori comunali implicati nella gestione sono tre: il settore Patrimonio/Appalti, che si occupa della dimensione patrimoniale e di quella amministrativa attraverso la regolarizzazione dei rapporti di affittanza degli alloggi, accesso ai bandi di prima assegnazione o cambio alloggio, gestione del regolamento d’uso degli alloggi. Poi il settore Lavori Pubblici, cui compete la manutenzione degli edifici per le parti di intervento di competenza sulla base del Manuale delle ripartizione degli interventi. Infine il settore Politiche Sociali, che gestisce la dimensione sociale dell’inquilinato sia rispetto ai “casi” già in carico del servizio sociale che all’inquilinato nella sua totalità attraverso la figura del tutor condominiale.

A fare da raccordo tra gli inquilini e il Comune, ci sono i tutor: è a loro che i residenti degli alloggi comunali possono rivolgersi per le varie esigenze: da problemi strutturali, malfunzionamenti, difficoltà di convivenza e altro ancora.

Ritenendo il tema dell’abitare strategico ed essendo l’Amministrazione a fine mandato ho ritenuto necessario chiedere un rendiconto alla Giunta ed in particolare al vice Sindaco dell’attività svolta e dei risultati raggiunti” conclude Ceraso.

LE DOMANDE

– Su un totale di 1042 alloggi quanti sono quelli attualmente non assegnati/vuoti e per quali motivi? Come si è evoluto il citato numero negli ultimi dieci anni?
– Com’è composta la lista di attesa per l’assegnazione di un alloggio comunale (n. richieste in graduatoria in attesa assegnazione alloggio, tempi di attesa, composizione/caratteristiche nucleo famigliare ecc.)? Come sono cambiati i numeri e le caratteristiche di chi fa domanda in questi dieci anni?
– Quanto ammontano complessivamente le risorse economiche investite nel progetto tutor e quali risultati concreti sono stati raggiunti?
– Quale interazione c’è tra i tre settori coinvolti, vale a dire il settore alloggi, quello delle manutenzioni e il settore sociale e in che modo concreto si realizza?
– Quante segnalazioni/lamentele/reclami pervengono ogni anno rispetto agli alloggi SAP e cosa riguardano principalmente?

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