Cronaca

Interessi passivi: la Cassazione
ha dato ragione ai risparmiatori

La Corte di Cassazione

La Commissione dell’Unione Europea in data 4 dicembre 2013 e 7 dicembre 2016, con decisioni poi confermate dalla Corte di Giustizia UE, ha accertato che alcune banche, segnatamente Barclays, Deutsche Bank, Société Général e The Royal Bank of Scotland, partecipanti al gruppo di istituti deputato a determinare l’indice Euribor sulla base dei tassi applicati nel mercato interbancario, tra il 29 Settembre 2005 e il 30 Maggio 2008 hanno posto in essere un “cartello”, vale a dire un accordo illecito in violazione della normativa Antitrust europea, attraverso il quale hanno manipolato l’indice Euribor, ovvero il tasso al quale è indicizzata la maggior parte dei contratti bancari di erogazione di credito, così pregiudicando la concorrenza nel settore bancario e, di conseguenza, gravemente ledendo i diritti degli utenti bancari.

Da ultimo la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 34889 del 13 dicembre 2023, ha ritenuto nulla la pattuizione degli interessi che fa riferimento all’indice Euribor manipolato anche laddove la banca concedente il credito non abbia partecipato all’intesa restrittiva della concorrenza accertata dalla Commissione UE, sul presupposto che comunque l’istituto di credito si è avvantaggiato di tale illecita manipolazione.

Ciò comporta la possibilità di rivendicare il diritto alla sostituzione del tasso debitorio che richiama l’indice Euribor manipolato con quello previsto ex lege dall’art. 117, co. VI, del Testo Unico Bancario.

Si fa presente, in particolare, che nel trimestre Luglio/Settembre 2023 il tasso medio di mercato per un mutuo variabile è stato del 6,19%, mentre nel medesimo periodo il tasso sostitutivo di legge era pari ad 0,722%.

Ciò comporta la possibilità per gli utenti bancari coinvolti di ottenere la restituzione di quanto corrisposto in eccesso a titolo di interessi passivi, tanto per il passato che per il futuro.

Le iniziative di tutela potranno esser intraprese non solo da persone fisiche, ma anche da imprenditori commerciali, industriali e agricoli, così come da società, che hanno ricevuto credito dalle banche, ad esempio con mutui, aperture di credito in conto corrente, scoperture, leasing, anticipo fatture o, in genere, finanziamenti.

Innanzitutto è necessario che i clienti bancari inviino una lettera di reclamo alla banca per contestare la nullità derivante dalla manipolazione dell’Euribor e la conseguente illiceità dei tassi applicati.

I rapporti bancari coinvolti nel cartello illegittimo sono quelli stipulati o in corso nel periodo tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008.

La Federconsumatori di Cremona ha istituito una task force di avvocati e consulenti addetti alla raccolta delle adesioni degli utenti bancari che potranno rivolgersi all’Associazione per la verifica delle posizioni e per redigere la lettera di reclamo.

Le singole posizioni saranno esaminate e solamente quelle con un reale fondamento potranno esser avviate ad una iniziativa di tutela.

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