Cronaca

Colonia grigiorossa in Senegal:
"A Kaolack tutti tifano Cremonese"

a Cremona a Kaolack fanno 5400 km, azzerati dalla vicinanza di due colori: il grigio e il rosso. Nel cuore del Senegal, Africa equatoriale, sulle rive del fiume Saloum, c’è un’accademia calcistica che veste da capo a piedi le divise della Cremonese. Il tramite è Babacar Faye, presidente del Busura Football Club Kaolack e papà di due ragazzi del settore giovanile grigiorosso.

Senegalese trapiantato nel nord Italia, a Brescia, ma talmente legato alla propria terra natìa dal voler credere in un progetto difficile per sostenibilità ma di grande umanità e impegno: far giocare centinaia di ragazzi a pallone, farli crescere con i sani principi dello sport e permettere a qualcuno di loro di mettere in mostra il proprio talento. Da qui, un lustro fa, l’avvio di un sostegno che la Cremonese garantisce fornendo completi da gioco, borse, divise di rappresentanza non più utilizzate dal settore giovanile del centro Arvedi e tanta generosità.

“Busura Fc è affiliato alla federazione senegalese di calcio – ci spiega Faye dalla sede del club a Kaolack -. Esportiamo i colori grigiorossi in Africa. Da cinque anni la Cremonese ci da’ il materiale per le nostre squadre. Per tutto questo ringraziamo la società, il presidente onorario Giovanni Arvedi, il direttore generale Paolo Armenia e i componenti del settore giovanile, che stanno facendo tantissimo per far felici tanti ragazzi con maglie e materiale. Grazie a questi aiuti riusciamo a sviluppare la nostra accademia. E a Kaolack – aggiunge Faye -, a circa 192 km dalla capitale Dakar, tutti tifano Cremonese e conoscono la storia grigiorossa”.

 

A questi contributi, si aggiungono le iniziative dei privati: tifosi grigiorossi che non fanno mancare il loro sostegno, da innamorati di uno sport senza confini e mossi dalla voglia di vedere la passione per la Cremo spingersi fino in Senegal, indossata da decine e decine di ragazzi di Kaolack. Un aiuto che è in primis economico, con offerte utili al Busura Fc per pagare pulmini e attrezzature varie.

Un’accademia a tutto tondo: ecco perché dal Senegal arrivano richieste di sedie e tavoli, di qualche televisore per l’upgrade tecnologico nella preparazione delle partite, di borsa medica e qualche trofeo. Sì, qualche coppa, non da mettere in mostra o assegnare come titolo, bensì da rivendere per poterne ricavare fondi da reinvestire nell’attività dei ragazzi. Vanno bene anche le scarpe da calcio, perché a Kaolack tutto può servire. I campi sono principalmente in terriccio e sabbia, ma con due porte e qualche conetto tutto è possibile, perché passione e impegno ce lo mettono istruttori, allenatori e i tanti ragazzi che con le divise della Cremonese fanno allenamento, partite e tornei.

Con la speranza di calcare le orme di altri beniamini di casa, nati a Kaolack e arrivati alla nazionale senegalese e al calcio europeo, come Papa Djilobodji, difensore che ha vestito le maglie di Nantes, Chelsea e Werder Brema. O centrocampisti come Papa Kouli Diop, che dopo Rennes e Tours esplose in Spagna tra Racing Santander, Levante ed Espanyol. Oppure ancora come l’attaccante Lamine Diarra, che a Belgrado sponda Partizan ricordano come un bomber da un gol ogni due partite, 55 in tutto in 110 presenze. A Kaolack sono nati fenomeni veri, come la campionessa del mondo 2001 nei 400 metri piani Amy Mbacké Thiam, recordwoman in patria e regina della velocità. Insomma, nonostante la terra arsa dal sole, un luogo dove possono germogliare talenti puri.

Simone Arrighi

© Riproduzione riservata
Tag
Caricamento prossimi articoli in corso...