Cronaca

Stalking alla ex, condannato
Lei: "Giustizia è fatta"

Per un cremonese finito a processo perchè accusato di stalking nei confronti di una donna residente in un comune del cremonese, oggi è arrivata la sentenza. L’uomo è stato ritenuto colpevole e condannato ad una pena di un anno e due mesi di reclusione. Il reato è stato consumato dal 19 giugno del 2020 fino a tutto il 2021. Assolto “perchè il fatto non sussiste”, invece, per i fatti contestati dal 2018 fino al 19 giugno del 2020. Per la donna, parte civile attraverso l’avvocato Ilaria Ceriali, il giudice ha disposto come risarcimento una provvisionale di 3000 euro, il resto da liquidarsi in un separato giudizio civile. La motivazione della sentenza sarà depositata entro 90 giorni.

L’avvocato Ceriali

“Finalmente è stata fatta giustizia”, ha commentato la vittima, che ha invitato tutte le donne vittime di violenze a “rivolgersi all’autorità giudiziaria competente per denunciare episodi di violenza di genere”. “Ho sofferto particolarmente questo processo”, ha voluto sottolineare: “Perchè le udienze erano pubbliche e per la risonanza mediatica che questo procedimento ha suscitato”. “Ho sofferto molto il processo”, ha ripetuto ancora una volta, “oltre alla condotta dell’imputato”.

I due cremonesi si erano conosciuti 37 anni fa ad un corso di nuoto e si erano fidanzati. Nel luglio del 2016 si erano rivisti ed erano tornati a frequentarsi. Dal 2017 lei aveva cercato di rompere la relazione, prima dicendogli che non voleva più vederlo, e poi cominciando a non rispondere più ai messaggi.

“Ero sempre vessata”, aveva raccontato lei in udienza, “ero sempre sotto minaccia. Lui mi aveva anche minacciata di rendere pubblica la nostra relazione. La sua principale occupazione era quella di girare in macchina e di trovarmi”. “Ero come ingabbiata”, aveva raccontato al giudice: “Tra il lavoro, dove sono sempre presente, il marito e la figlia, i miei spazi erano pochi, mentre lui voleva vedermi frequentemente e viveva eventuali miei ritardi come un affronto. Si arrabbiava, come se io intenzionalmente volessi farlo star male. E poi me lo trovavo ovunque andassi. Qualche volta, nel tentativo di destreggiarmi in questa situazione, ho ceduto alla sua insistenza, rispondendo ai suoi messaggi. Lui minacciava di rivelare la nostra relazione”.

L’avvocato Curatti

Nel 2021 la donna aveva sporto denuncia alla polizia locale di Cremona. L’imputato è tuttora sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento. “Dopo la misura, solo in parte, gli agguati e le vessazioni sono cessati”.

A processo, l’uomo, assistito dagli avvocati Eliana Valdameri e Luca Curatti, si era difeso, negando di essere uno stalker, negando i pedinamenti in auto, spiegando che quei passaggi ripresi dalle telecamere erano esclusivamente dovuti a spostamenti lavorativi.

Dal 19 giugno del 2020, però, la donna non aveva più risposto ai suoi messaggi e lui aveva ammesso di aver cercato insistentemente di mettersi in contatto con lei. “Spesso mi diceva che voleva chiudere la relazione, ma poi mi telefonava”, si era giustificato. “Cercavo solo di capire cosa volesse da me, ma non le ho mai fatto alcuna pressione”.

“Prendiamo atto della sentenza”, ha commentato l’avvocato Curatti. “Vi è parziale soddisfazione per l’assoluzione nel periodo che è stato forse considerato più intenso in questo processo penale, quindi dal 2018 al 2020, mentre rimane qualche perplessità per la parte che va dal 2020 al 2021, però attendiamo di leggere le motivazioni per comprendere quali siano state le ragioni che hanno sorretto questa decisione e valutare la possibilità di fare appello. Vi è una certa amarezza e non si fa altro che rimarcare tutto quello che è stato rimarcato sin dall’inizio, e cioè la totale estraneità del nostro cliente a qualunque episodio contestato”.

Sara Pizzorni

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