Cultura

Resistenza: in Comune si presenta
l'opera di Piero Calamandrei

Il 12 aprile alle 17 nel Salone dei Quadri del Comune si terrà la presentazion del libro “Passato e avvenire della resistenza” di Piero Calamandrei. Interverranno Gianluca Galimberti, sindaco di Cremona, Gian Carlo Corada, presidente Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Cremona, Franco Verdi, presidente Associazione Nazionale Partigiani Cristiani di Cremona.

Il volume contiene due dei più celebri discorsi di Piero Calamandrei, uno del 28 febbraio del 1954 tenuto al Teatro Lirico di Milano, alla presenza di Ferruccio Parri, l’altro esposto davanti agli studenti milanesi nella Sede della Società Umanitaria. Calamandrei, costituzionalista e antifascista,
tratteggia nelle due orazioni il volto dell’Italia del secondo dopoguerra.

Il discorso del 1954 ricorda e sottolinea l’importanza della Resistenza come movimento collettivo e spontaneo sostenuto da potenti idee di libertà e giustizia sociale. Ideali presto disillusi nella loro realizzazione in quest’Italia, che a dieci anni dalla fine del conflitto era tornata ai vecchi schemi  prebellici, con i medesimi prepotenti al potere.

E mentre si interroga su ciò che è “rimasto vivo dentro di noi della Resistenza”, coglie l’occasione per ricordare cos’era stato il fascismo, con “l’insulto sistematico alla dignità morale” che trasforma l’uomo in cosa. Il fulcro è la sconfitta di questa piaga, grazie ad un movimento civile, più che militare, l’opposizione di un movimento che fu un’insurrezione spontanea dai caratteri non solo collettivi ma quasi spirituali.

Il secondo discorso, quello del 1955, si pone come perfetta prosecuzione del precedente, sia per il pubblico, sia per il tema. Non è più ai partigiani e ai primi antifascisti che parla Calamandrei, ma a quelli che saranno i cittadini di domani, gli studenti di oggi, rispondendo alla più forte tra le domande poste nel ’54: cosa resta oggi di quell’impegno civile che è stata la Resistenza? E la risposta è nitida e cristallina: la Costituzione italiana, frutto di un paese socialmente diviso, ma concorde nei suoi valori fondanti.

Non un pezzo di carta morta ma un “testamento” dei morti che hanno combattuto per la libertà dall’oppressione. A corredare il volume sono poi altri due testi. Uno di essi è la lucida introduzione di Giancarlo Corada che rende ragione del contesto storico precedente ai due discorsi e guida il lettore attraverso gli avvenimenti di un’Italia che a seguito del secondo conflitto mondiale stava ricercando se stessa e cercando di ricostruire dalle macerie, andando al passo con la modernità incombente. Conoscere ciò che avvenne, dà ancora più forza e comprensione alle parole di Calamandrei.

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