Cronaca

Bus, gli autisti chiedono sicurezza
Massiccia adesione allo sciopero

Sono arrivati alla spicciolata, man mano che finivano il turno di lavoro, per poi scendere in sciopero dalle 17 alle 21. Niente autobus in giro per Cremona oggi pomeriggo per la massiccia adesione – praticamente il 100% – di autisti, operai e amministrativi alle dipendenze di Arriva, all’iniziativa dei sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Faisa Cisal e Ugl Autoferro, l’ultima di una serie di azioni per chiedere maggiore sicurezza sugli autobus, soprattutto alcune linee urbane ma anche extraurbane. A febbraio c’era già stato un incontro con il Prefetto nel quale erano state evidenziate le mancate risposte dell’azienda – una delle richieste è l’inserimento di guardie private sui bus – , ma da allora nulla è cambiato, come spiega Mohammed Ben Halla, segretario della Filt Cgil e componente di segreteria.

“Abbiamo anche incontrato il comandante della Polizia Locale, ma senza esiti. L’azienda da parte sua non riesce a mettere in campo la vigilanza perchè – afferma – non è cosa sostenibile economicamente. E allora si pone il problema delle risorse che dovrebbero essere garantite da Stato e regione Lombardia, enti che non possona far finta che il problema della sicurezza sui pullman non esiste. Va affrontato in maniera concreta e decisa”.

Stessa linea per Dino Perboni, segretario Cisl – Asse del Po: “Si deve andare avanti con un confronto serrato per la difesa dei lavoratori ma anche per la difesa della cittadinanza che deve muoversi con tranquillità. Servono meccanismi di repressione, ma anche di educazione su queste linee”.

I racconti degli autisti parlano di vessazioni frequenti, soprattutto su alcune linee come quella che transita per il Cambonino (presente al presidio davanti alla Prefettura anche il presidente del comitato di Quartiere Antonio Croci)  ma non solo. I turni diventano particolarmente pesanti da gestire, come spiega Tiziano Bellini, delegato sindacale Filt Cgil: “Quello tra le 15 e le 20, in particolare, è pesante non tanto sul piano fisico ma su quello dello stress e della tenuta mentale, perchè è in quella fascia che si concentrano i maggiori problemi sulla linea L. Noi chiediamo non tanto di variare i turni, ma di avere un supporto sui mezzi perché gli autisti sono soli in balìa di una trentina di ragazzini che fanno il bello e cattivo tempo, sapendo di restare impuniti”.

C’è poi la gente che non paga il biglietto e che quando vede salire il controllore apre le porte di emergenza spingendo chi si trova davanti: “noi chiamiamo le forze dell’ordine che arrivano in fretta, ma intanto si perde tempo, a danno di tutti i passeggeri”.

Quando le cose vanno male,  si verificano vere e proprie aggressioni ai conducenti, come quando a un malcapitato autista è stato indirizzato un laser verso gli occhi.

E poi ci sono problemi legati alla viabilità, un caso per tutti, il terminal di via Dante, dove è costante il rischio di investire qualcuno. “Abbiamo problemi soprattutto al mattino – spiega Giuseppe Ruggeri, delegato Fit Cisl –  quando si concentra una sessantina di bus che devono fare manovra con passeggeri che attraversano il piazzale. Servirebbe una separazione tra corsie per gli autobus e per i  passeggeri. Mi è capitato spesso di dover evitare monopattini che sfrecciano all’ultimo minuto e ragazzi che attraqversano. Noi siamo prudenti, ma la situazione è pericolosa”.

Durante il presidio una delegazione di lavoratori è stata ricevuta dal prefetto. gbiagi

 

 

 

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