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Cremo a Bari tra rabbia
e voglia di riscatto

Foto Francesco Sessa

“Mi rode aver perso due partite consecutive e soprattutto in questo modo”, con questa frase ieri Giovanni Stroppa ha iniziato la conferenza stampa in vista della sfida di stasera contro il Bari. L’episodio fa capire bene quale sia lo stato d’animo dell’allenatore della Cremonese e, di conseguenza, della squadra: rabbia e voglia di riscatto sono i sentimenti principali.

In questo campionato i grigiorossi non avevano mai rimediato due sconfitte di fila. Un evento che ha fatto scattare l’allarme in casa Cremo. Quando mancano sette giornate al termine della regular season, Castagnetti e compagni non possono più commettere passi falsi se vogliono rimanere in lizza per il secondo posto e la conseguente promozione diretta.

In classifica i grigiorossi sono scivolati al quarto posto e rischiano di perdere di vista Venezia e, soprattutto, Como nel caso di altri incidenti di percorso. È chiaro che in una situazione del genere serve ad ogni costo tornare alla vittoria. Per la classifica, ma anche per il morale e l’autostima. Ma il prossimo impegno (stasera a Bari alle 20:30) presenta mille insidie. I pugliesi, infatti, erano stati costruiti per puntare alla Serie A e mai si sarebbero immaginati di trovarsi in questa situazione, a un solo punto di distacco dalla zona playout, dopo aver raccolto soltanto due punti nelle ultime sei uscite. La Cremonese, quindi, troverà un clima caldissimo al San Nicola, ma anche un’avversaria che venderà cara la pelle.

A complicare ancora di più i piani è la situazione infortuni con la difesa grigiorossa in piena emergenza. Bianchetti è ko, Antov è in forte dubbio. Potrebbero partire dall’inizio Lochoshvili e Sernicola, in posizione più bassa, accanto a Ravanelli. Improbabile l’impiego di Marrone, che da quando è arrivato ha accusato una serie di guai fisici. Il Bari fece sua la sfida d’andata. La Cremo è avvisata, stasera dovrà essere autoritaria e spavalda, nonostante il clima in cui giocherà. E’ questa la strada per tornare alla vittoria.

Mauro Maffezzoni

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