Cronaca

Il teatro Ponchielli inserito nella
lista dei monumenti nazionali

Il teatro Ponchielli è stato inserito nell’elenco dei monumenti nazionali, grazie a un emendamento al progetto di legge che inizialmente non lo prevedeva, presentato dalla deputata della Lega Silvana Comaroli. Oggi il voto alla Camera, che ha recepito il parere favorevole della commissione, poi ci sarà il passaggio al Senato.

“Lo dico con grade soddisfazione – afferma Comaroli – uno dei teatri più prestigiosi d’Italia avrà il riconoscimento che merita per la storia ricca di tradizioni e di grandi spettacoli.

“Centro culturale cremonese dall’800, ha ospitato concerti, balletti e opere liriche. Un pezzo fondamentale – continua Comaroli – della nostra Cremona che va preservato in tutti i modi”.

“Per la Lega – è la conclusione –  la valorizzazione dell’arte e delle bellezze lombarde è e sarà sempre una priorità”.

Soddisfazione anche da parte dell’assessore alla Cultura Luca Burgazzi, che ha ringraziato l’on. Comaroli.  Un altro recente, importante passaggio istituzionale per il teatro Ponchielli è stato l’inserimento del festival Monteverdi tra gli eventi musicali di carattere nazionale, riconoscimento che comporterà tre milioni di euro di finanziamento statale per il triennio 2024 – 2026.

La storia del teatro cittadino inizia nel 1747, quando un gruppo di nobili decide di dotare la città di un vero e proprio teatro, in sostituzione delle varie sale, in qualche modo provvisorie, e comunque scomparse, che lo avevano preceduto. L’incarico della progettazione venne affidato a Giovanni Battista Zaist, architetto cremonese che faceva parte della cerchia dei famosi Bibiena. Teatro Nazari, dal nome del proprietario, mutò nome nel 1785, quando venne acquistato dai palchettisti in “Teatro della Società” o della “Nobile Associazione”.

Quella prima costruzione venne distrutta nel 1806 da un incendio, come spesso accadeva ai teatri in legno del ‘700; i condomini però ne decisero l’immediata ricostruzione, affidando il progetto al più noto architetto teatrale del momento, Luigi Canonica, che si ispirò al suo maestro, il Piermarini, ma con diversi apporti originali.

Venne così costruito uno dei migliori teatri dell’epoca, con sala a ferro di cavallo, quattro ordini di palchi e galleria, che prese il nome di Teatro della Concordia, cui si aggiunse, all’inizio del nostro secolo, quello del maggior operista cremonese, Amilcare Ponchielli. Da subito, inoltre, vennero apportate migliorie, tra cui l’allungamento del palcoscenico, che risulta così essere uno dei maggiori d’Italia. Nel 1824 un nuovo incendio ha parzialmente distrutto la struttura, immediatamente ripristinata da Faustino Rodi e Luigi Voghera.
Acquisito alla proprietà comunale nel 1986, dal 1989 il Ponchielli è stato sottoposto a radicali interventi di restauro, ripristino e di adeguamento tecnologico.
Dal 2003 la gestione è affidata ad una Fondazione.

Nel 2023 sono stati completati i lavori di ristrutturazione del Foyer del Teatro che hanno visto il recupero della pavimentazione originale dello stesso.

 

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