Cronaca

Ventura sulla Politica comunitaria
l'intervento in Consiglio Regionale

“Politica comunitaria: servono snellimento della burocrazia, gradualità nella transizione ecologica, maggior sviluppo industriale, rivedere la PAC senza aggiungere fardelli e vincoli alle aziende agricole”, Fratelli d’Italia è intervenuta, in Consiglio regionale, con proprie osservazioni nel dibattito relativamente alla proposta di risoluzione concernente il “programma di lavoro della commissione europea – anno 2024 e le politiche dell’unione di maggiore interesse per il tessuto socioeconomico lombardo’’.

“Con forza ribadiamo che va attuata una politica agricola UE volta a rendere procedure sempre più snelle e semplificate al fine di garantire maggiore flessibilità al comparto agricolo – ha evidenziato il consigliere regionale (FDI), Marcello Ventura – Vanno aiutate le nostre imprese nel raggiungimento degli obiettivi climatici, attraverso un principio di gradualità e che tenga conto dell’impatto economico. Occorre evitare ad ogni costo la desertificazione ed essenziale contrastare ogni forma di rating uniforme dei prodotti alimentari, e la produzione e commercializzazione di cibi sintetici e valorizzare le filiere e i prodotti di qualità”.

L’intervento è illustrato in una nota diffusa dall’Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia: “Fratelli d’Italia ha posto al centro la valorizzazione all’interno delle politiche europee dei Cluster/Filiere, aggregazioni strutturate di imprese, università, centri di ricerca e altri soggetti pubblici o privati così come l’Health Technology Assesment, ossia quel rapporto multidisciplinare che riassume le informazioni sulle questioni mediche, economiche, sociali ed etiche legate all’uso di una tecnologia sanitaria.

“Inoltre, urge la revisione del Patto di stabilità e della governance economica europea: vanno garantite politiche di crescita e piena occupazione nonché regole per la competitività, che sostengano il “sistema Europa” risolvendo, pertanto, problemi di rivalità tra gli Stati Ue (es. sistema fiscale, costo lavoro ecc.). Come ha rilevato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, grazie a un serio e costruttivo approccio al negoziato, l’Italia è già riuscita, non solo nel proprio interesse ma in quello dell’intera Unione, a prevedere meccanismi graduali di riduzione del debito e di rientro dagli elevati livelli di deficit del periodo Covid. Obiettivi che devono vedere al centro dell’azione politica dell’UE il maggiore coinvolgimento delle Regioni nel processo decisionale comunitario.

“Il Pnrr è stato approvato ufficialmente dall’Ue nell’estate del 2021, con finanziamenti complessivi pari a oltre 191 miliardi di euro, Con la revisione del piano, approvata all’inizio dello scorso dicembre, il valore del Pnrr è salito a 194,4 miliardi di euro, In base ai dati più aggiornati, contenuti nella nuova relazione del governo, fino al 31 dicembre 2023 l’Italia ha speso circa 45,6 miliardi di euro in investimenti finanziati dal Pnrr. Solo nel 2023 la spesa si è attestata intorno ai 21,1 miliardi di euro, più o meno quanto speso nell’anno e mezzo precedente.

“Non meno importanti la realizzazione di una strategia europea per la montagna, attraverso le Strategie macroregionali UE e la nuova Programmazione comunitaria, potenziando e migliorando la già esistente strategia EUSALP, sostenendo l’agricoltura nelle aree montane a rischio di abbandono e l’adozione di misure volte alla gestione della fauna selvatica e dei grandi carnivori nel rispetto e tutela delle attività rurali e degli insediamenti umani.

“Due ultimi accenni a temi cogenti e rilevanti, anche per la Lombardia – conclude il comunicato – A questo Governo non sono serviti i trattori nelle strade perché si occupasse di agricoltura, grazie anche al confronto costante che il ministro Lollobrigida ha mantenuto con le organizzazioni maggiormente rappresentative che infatti, a differenza dei loro colleghi e omologhi di Francia, Germania, Belgio, Spagna, Olanda e molti altri, non hanno partecipato alle manifestazioni. Per quanto riguarda l’immigrazione basta citare i numeri: da inizio anno a oggi sono approdati in Italia 9.479 migranti contro i 20.364 dello stesso periodo del 2023. Finalmente con Giorgia Meloni l’Europa si sta occupando di immigrazione e controllo dei confini. Gli accordi bilaterali con gli stati nordafricani, come nel caso della Tunisia, stanno funzionando”.

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