Venerdì Santo, azione liturgica
e processione della Sacra Spina
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Nella serata del Venerdì Santo si è rinnovata la tradizionale assemblea dei cristiani che si radunano intorno alla Parola di Dio per ricordare la Passione e morte di Gesù attraverso la lettura della Parola di Dio, l’adorazione della croce, la comunione Eucaristica, i tre momenti che scandiscono l’azione liturgica del venerdì Santo in Cattedrale.
I fedeli in ginocchio hanno accolto la processione di ingresso del vescovo Napolioni, accompagnato dal vescovo emerito Lafranconi, dai canonici del Capitolo e dal diacono Valerio Lazzari. Quindi la prima parte della celebrazione, con la proclamazione di brani dal libro di Isaia e dalla Lettera agli Ebrei prima della lettura Passione secondo Giovanni. Nella sua riflessione monsignor Napolioni ha guidato lo sguardo dei fedeli verso gli affreschi del grande ciclo pittorico della Cattedrale: “Non sono solo affreschi – ha osservato – sono finestre, perché ciò che è raffigurato avviene anche fuori. E continua ad avvenire: quanti delitti di stato, quante pene capitali, quanto sfogo di violenza, quanto uso blasfemo del nome di Dio per generare odio e morte… Eppure quanta presenza nascosta dello Spirito del Signore negli umili e nei semplici: quanto amore, cura, tenerezza che permettono alle ferite di essere rimarginate e alla vita di rifiorire”.
L’azione liturgica del Venerdì Santo, durante la quale sono state raccolte offerte per il sostegno alle comunità cattoliche della terra Santa, è poi proseguita con la distribuzione del Pane Eucaristico consacrato durante la Messa del Giovedì Santo e riposto nell’altare dell’Adorazione, prima dell’uscita silenziosa dalla Cattedrale, da cui è partita la processione cittadina con la reliquia della Sacra Spina guidata per le vie del centro dal vescovo Napolioni e trasmessa in diretta da Cremona 1.
La tradizionale Via Crucis guidata da Mons. Napolioni, accompagnato dal vescovo emerito Dante Lafranconi e dai sacerdoti della città ha visto la partecipazione di tanti fedeli, dal sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, e dalla autorità cittadine che hanno chiudo il corteo con il gonfalone della città.
Un rito caratterizzato dalla preghiera e dalla devozione, accompagnato dal canto e dalle meditazioni del testo “Popolo mio, che cosa ti ho fatto?” della Conferenza Episcopale Italiana. Quello del Venerdì Santo è dunque un cammino condiviso dall’intera comunità che, secondo Napolioni, “è il momento e il luogo in cui ritroviamo la nostra identità. In questa notte di sofferenza siamo chiamati a entrare nella storia da credenti, da figli e fratelli”.
La celebrazione è terminata con la solenne benedizione dell’assemblea da parte del vescovo, nell’attesa di ritrovarsi, nella notte del Sabato Santo, per la celebrazione della Veglia di Pasqua.