Il capo della Mobile lascia Cremona:
"Tre anni intensi e impegnativi"
Dopo tre anni alla guida della Squadra Mobile della Questura di Cremona, il vice questore aggiunto Marco Masia lascia la città del Torrazzo per trasferirsi a Rimini, dove sarà al comando della Squadra Mobile locale. 35 anni, di Cagliari, Masia, in polizia dal 2016, era arrivato a Cremona nell’aprile del 2021 dopo un’esperienza a Brescia come vice capo della Mobile e prima ancora a Treviso come dirigente della Squadra Volante.
“Sono stati tre anni molto intensi e molto impegnativi sia dal punto di vista personale che professionale, finora i più significativi della mia carriera”, ha detto il dirigente, che lascia “con un pizzico di tristezza” la provincia di Cremona, i cremonesi e la Questura. Il vice questore aggiunto ha voluto ringraziare il questore Michele Davide Sinigaglia, tutti i colleghi funzionari e soprattutto i suoi collaboratori della Mobile, una ventina di agenti, “uomini e donne che in questi tre anni hanno contribuito a raggiungere risultati significativi, dando un’importante risposta sotto il profilo della repressione dei reati a quelle che sono le legittime aspettative dei cittadini”.
Lotta alla droga, ai reati predatori, un occhio di riguardo al contrasto ai reati del cosiddetto “codice rosso” e tante operazioni investigative che hanno permesso di arrivare alla soluzione di molti casi trattati dall’ufficio guidato da Masia. “Le operazioni che hanno dato una maggiore soddisfazione”, ha aggiunto il dirigente, “hanno riguardato magari attività un po’ più piccole in reati particolarmente odiosi, come ad esempio quelli contro le fasce deboli, come le truffe agli anziani o i furti nei supermercati sempre ai danni di persone anziane, e ovviamente l’immensa attività in materia di codice rosso e di violenza di genere. Senza dimenticare l’attività dell’antidroga, che tante volte ha dato importanti risposte”.
“Cremona”, ha concluso il dirigente, “è una realtà sicura anche grazie alla profonda collaborazione tra tutte le forze dell’ordine, e nel caso della Polizia di Stato anche grazie all’attività di prevenzione e di repressione dei reati, oltre che naturalmente a tutte le misure amministrative di competenza del questore”.
“Un bravissimo funzionario che perdiamo molto malvolentieri”, ha voluto sottolineare da parte sua il questore Sinigaglia. “Ma d’altro canto la nostra carriera è questa e si deve andare verso traguardi importanti. Il mio augurio è che possa ottenere sempre maggiori successi”.
Sara Pizzorni