Cronaca

L'ex magistrato Carlo Grillo
dice sì ai test psicoattitudinali

“Non capisco la levata di scudi dei colleghi che si oppongono per partito preso a questa forma di controllo rappresentata da test psicoattitudinali”. Lo ha dichiarato in un’intervista al quotidiano “Il Tempo”, Carlo Maria Grillo, ex procuratore ed ex presidente del Tribunale di Cremona, in merito alla polemica sui test psicoattitudinali per i magistrati previsti a partire dal 2026 a cui il Governo ha dato il  via libera. Una voce fuori dal coro rispetto a quella dei tanti colleghi che hanno espresso duramente la loro contrarietà è proprio quella dell’ex magistrato cremonese di adozione. ”Io magistrato da una vita, vi dico: servirebbe un esame ogni 10 anni”.

Sarà il Consiglio superiore della magistratura a nominare i docenti universitari in materie psicologiche che, su indicazione del Consiglio universitario nazionale, organo indipendente dell’università, faranno parte della commissione giudicante.

Il colloquio psicoattitudinale si svolgerà durante la prova orale, ma già dopo quella scritta riceverà dei test su un foglio, individuati dal Csm, sul modello di quelli utilizzati per quelli effettuati agli agenti di polizia. Questi costituiranno la base per il futuro colloquio psicoattitudinale che sarà comunque diretto dal presidente della commissione esaminatrice, e non da uno psicologo (il quale sarà presente solo come ausilio), alla quale è demandato in maniera collegiale il giudizio finale sul complesso delle prove.

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