Cronaca

Maxi antenna in via Flaminia, scatta
la mobilitazione dei residenti

Un’antenna spuntata dall’oggi al domani, lunedì scorso per la precisione, che sta facendo crescere la collera dei residenti di via Flaminia. Un “totem” così lo sta già chiamando qualcuno, installato in un batter d’occhio nell’area dell’ex Europoligrafico, lo stabilimento dismesso in cui negli anni si sono accumulati sporcizia e rifiuti. Chi abita in zona era abituato a questo degrado, non a una torre arrivata a superare in altezza l’edificio più alto della via,  che ha cambiato lo skyline da via San Rocco verso il centro.

A commissionare l’installazione è Iliad, uno dei giganti della telefonia mobile che figura sul cartello del cantiere come proprietario dell’area. Un numero sempre crescente di residenti si sta organizzando per raccogliere le firme e presentare una petizione al Comune, quantomeno per avere risposte sulla procedura seguita dal committente, increduli di come un’installazione tanto impattante sia potuta sorgere senza informare i confinanti. E il circolo VedoVerde Legambiente, già interpellato, ha presentato un accesso agli atti per dare supporto a queste richieste.

Tra le prime a ricevere la segnalazione di residenti indignati e allarmati, la presidente del Comitato di Quartiere 11, Cascinetto-Concordia, Francesca Romagnoli: “Via Flaminia non rientra nel nostro quartiere, ma l’impatto di quell’antenna ricade evidentemente anche su via Giuseppina e sulla scuola Bianca Maria Visconti. Abbiamo ricevuto molte segnalazioni e per questo abbiamo dato la disponibilità a supportare le richieste dei residenti”.

La petizione ancora in fase di stesura in queste ore, potrebbe essere collocata proprio nella sede del Q11, al Cascinetto. La stanno elaborando alcuni residenti, tra cui Antonella Li Causi, insegnante all’Anna Frank, e Matteo Rainieri, insegnante alla B.M.Visconti. “Sono molto preoccupata, siamo vicini a tre scuole, mi chiedo come abbiano potuto autorizzare questa antenna così enorme, afferma Antonella. “Ci stiamo muovendo su più fronti, ho sollecitato Legambiente per capire come sia stato possibile autorizzarla quando invece non ti danno il permesso per mettere una tenda o aprire una finestra accanto a quella del vicino. Questa antenna deturpa il paesaggio, siamo lungo la direttrice di San Sigismondo e poi preoccupa  per gli effetti sulla salute. Quante ne sorgeranno ancora in città?”

“Avevo da poco fatto sistemare l’appartamento”, afferma Matteo, che abita in uno dei condomini vicini all’impianto, “se avessi saputo che stavano realizzando qualcosa del genere credo che non l’avrei fatto. E’ incredibile che il permesso sia stato dato senza informare nessuno”. Tre gli aspetti che preoccupano: le possibili conseguenze sulla salute, la deturpazione del paesaggio, gli effetti economici, visto che il vantaggio è solo per chi detiene l’impianto mentre le abitazioni potrebbero subire un deprezzamento.

Nei prossimi giorni sono previste altre iniziative e la petizione sarà caricata anche sulle piattaforme online.

Una sollevazione popolare contro un analogo impianto c’è stata di recente anche al quartiere Maristella. gbiagi

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