Il piano di Ats per i disturbi
di nutrizione e alimentazione
Dal 2019 ad oggi, i casi di Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (Dna) in Italia sono aumentati del 40%. A spaventare è soprattutto l’abbassamento dell’età di esordio di patologie quali anoressia, bulimia e Binge Eating, ovvero l’alimentazione incontrollata: il 30% della popolazione interessata da tali disturbi ha un’età inferiore ai 14 anni. Un quadro che si replica anche sul territorio dell’Ats Val Padana, dove queste patologie colpiscono prevalentemente le donne e i giovani, dal momento che il 72% dei 485 nuovi casi osservati nel 2023 (252 nella provincia di Mantova e 233 nella provincia di Cremona) era di sesso femminile e la fascia d’età 0-14 anni rappresentava il 43% di tutti i pazienti. I nuovi casi, con prima diagnosi nel corso del 2023, sono stati 164, un terzo dei quali di età inferiore ai 10 anni.
Dati che fanno riflettere e che sono lo spunto per le iniziative della XIII Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla che si celebra il 15 marzo di ogni anno per sensibilizzare e informare la popolazione sui Dna.
“I Dna sono caratterizzati da un alterato consumo o assorbimento di cibo e da un’alterazione significativa della percezione corporea. Sintomi che si accompagnano a una grande sofferenza psicologica e da difficoltà relazionali – afferma Amelia Anghinoni, Dirigente Psicologa della Struttura Salute Mentale e Dipendenze di ATS – È molto importante intercettare precocemente questi disturbi, riconoscendone i segnali. In questo modo, sarà possibile attivare la rete dei servizi, a partire dal Medico di Medicina Generale e/o dal Pediatra di Famiglia, per agire con tempestività, ricordando che da queste patologie si può guarire”.
L’Ats Val Padana nel 2023 ha attivato con le ASST, gli Enti erogatori privati accreditati e le Associazioni del territorio il Piano Biennale locale di contrasto ai Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (https://www.ats-valpadana.it/piano-locale-di-contrasto-ai-disturbi-della-nutrizione-e-dell-alimentazione) – garantendone il coordinamento e monitorando le azioni attraverso il Tavolo Tecnico – che ha portato al potenziamento della rete dei servizi, alla costituzione di equipe specialistiche multiprofessionali di riferimento sui territori delle ASST di Crema, Cremona e Mantova, e alla realizzazione di iniziative di informazione e sensibilizzazione con il coinvolgimento delle associazioni del territorio e degli istituti scolastici.
“In ambito scolastico i Dna sono stati affrontati attraverso la rete Scuole che Promuovono Salute e i programmi contenuti nel catalogo “La Salute a Scuola: progettare in Rete” – spiega Laura Rubagotti responsabile della Struttura Promozione della Salute e Prevenzione Fattori di Rischio Comportamentali –. È stata effettuata una mappatura degli sportelli psicologici scolastici per favorire la relazione tra professionisti, insegnanti, alunni, famiglie. In alcuni Licei, Istituti Tecnici e Centri di Formazione Professionale sono stati avviati programmi di educazione tra pari rivolti agli studenti focalizzati sulla messa in discussione dell’ideale di magrezza proposto dai media. Sono stati inoltre organizzati incontri di informazione e sensibilizzazione in molti comuni del territorio, mentre progettualità specifiche sono state avviate con il Centro Provinciale Istruzione Adulto (Cpia) di Mantova, nelle Case Circondariali di Cremona e Mantova”.
Infine, dalla Struttura Promozione della Salute e Prevenzione Fattori di Rischio Comportamentali in collaborazione con il Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione di ATS sono stati organizzati specifici progetti rivolti al personale dei servizi educativi per l’infanzia, ai docenti di alcuni istituti scolastici della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado nonché ai genitori. “In particolare – sottolinea Maria Chiara Bassi, Biologa della Struttura Igiene Alimenti e Nutrizione – durante il corso Commissione mensa rivolto a tutti gli attori della ristorazione scolastica si è sottolineata l’importanza della sana alimentazione a scuola e a casa. In tali occasioni si cerca di sensibilizzare gli insegnanti ad osservare ed eventualmente intercettare atteggiamenti anomali durante il pasto per riferire ai genitori segnali precoci di un possibile disturbo.”