Politica

Quartieri, minoranza: "Sinistra
sempre osteggiato partecipazione"

Prosegue la polemica sul tema dei comitati di quartiere, che da alcuni giorni sta tenendo banco, in un botta e risposta tra maggioranza e opposizione in consiglio comunale di Cremona. E stavolta tocca a quest’ultima, che ricorda come “i comitati di quartiere sono stati reintrodotti nel 2010 dalla Giunta Perri semplicemente perché la sinistra li aveva fatti morire, non attribuendo loro alcun valore”.

In una nota, i consiglieri i tre capigruppo di minoranza, Alessandro Zagni (FdI), Carlo Malvezzi (FI) e Simona Sommi (Lega) sottolineano: “I tre smemorati capigruppo di maggioranza Poli, Manfredini e Pasquetti, sempre zelanti nella difesa d’ufficio della giunta uscente, si sono dimenticati di dire quanti presidenti e comitati di quartiere si sono dimessi negli anni e quanto, di quelli ancora in carica, spesso si lamentano perché le loro istanze non vengono tenute in debita considerazione.

È indice di partecipazione negare ad oltre 3.000 cittadini cremonesi, che nel 2018 avevano correttamente avanzato la richiesta di indire un referendum sulla strada sud, il diritto alla consultazione, nonostante il comitato dei garanti avesse approvato la validità del quesito?

È un esempio di trasparenza e di partecipazione dare copertura politica, senza dirlo chiaramente, al mega impianto fotovoltaico a terra , della superficie di 50.000 metri quadrati, a ridosso della tangenziale su terreni agricoli coltivati, a ridosso della tangenziale, di proprietà della Fondazione Città di Cremona, salvo fare retromarcia di fronte alle proteste dei cittadini?

In che modo è stata assicurata la partecipazione quando la giunta uscente ha sottoscritto con A2A il memorandum dell’evanescente progetto 20-30, che prevede, tra l’altro, anche la realizzazione del contestato mega impianto di biometano, senza alcuna condivisione con il Consiglio Comunale , con la cittadinanza e con i comuni confinanti?

E’ sintomo di trasparenza e rispetto delle istituzione imporre nel ruolo di Soprintende alla Fondazione Teatro Ponchielli un proprio amico, dopo aver liquidato brutalmente una professionista stimata, generando una spaccatura insanabile tra i soci e i loro rappresentanti?

Ma soprattutto dov’era il candidato sindaco del PD Andrea Virgilio quando il Sindaco spadroneggiava imponendo alla città scelte discutibili e indigeste ispirate solo da presunzione e smania di potere?

E dov’erano i “coraggiosi” capigruppo di maggioranza quando, anche tra i loro stessi partiti serpeggiava il malumore, oggi diffuso tra i cittadini, per gli atteggiamenti arroganti del Sindaco?

La partecipazione non è una bandierina da sventolare sotto elezioni, ma un principio che dovrebbe ispirare sempre l’azione di governo. Per queste semplici ragioni la sinistra non è credibile quando parla di partecipazione, perché nei fatti l’ha sempre osteggiata”.

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