Cultura

Sottili armonie: mostra della
cremonese Franca de Ponti

Fino al 10 aprile l’Arci San Bernardino (Via XX Febbraio 14b) ospita “Silenti armonie”, mostra personale della pittrice Franca De Ponti.

L’artista vive e lavora a Soresina. Si è dedicata per molti anni alla ceramica poi, sotto la guida del maestro Sergio A. Ughi, intraprende con passione la via della pittura ad olio, paesaggistica, figurativa. Dal 2007 sperimenta con successo anche l’astratto informale. ùHa esposto in numerose collettive e personali, ha partecipato a concorsi artistici, cogliendo positivi consensi, sia dal pubblico che dalla critica, premi e riconoscimenti. Molte sue opere sono conservate in collezioni private ed enti pubblici, sia in Italia che all’estero.

“La delicata consistenza che ammanta i suoi quadri – spiega il curatore, Simone Fappanni – nasce da una sincera ispirazione che la induce a dipingere ciò che sente e sollecita la sua attenzione, non disdegnando di perseguire, peraltro con esiti alquanto rilevanti, i sentieri della sperimentazione. Senza, però, tradire mai se stessa, senza lasciarsi tentare da facili o improvvisate soluzioni meramente calligrafiche o strettamente decorative.

L’artista, infatti, conduce con estrema coerenza un discorso rappresentativo che si potrebbe inquadrare in un realismo di chiara accentazione romantica pervaso da un silenzio quasi palpabile che induce a una serena meditazione sul vivere, a cui si accosta un autentico lavoro di caratura astratta che talvolta lambisce persino misure astratto-informali. I suoi quadri, dotati di una indubbia brillantezza, si aprono verso il reale secondo un prezioso e armonico procedere, rimandando a una sottile e accorata atmosfera colloquiale che dona serenità.

Non ci sono dunque “ismi” in questa ricerca espressiva né, tanto meno, improvvise mutazioni di significati e significanti. La sua pittura è “traduzione” della sua vicinanza emozionale a ciò che le sta attorno. In questo modo emergono ancora più solidamente due nuclei tematici fondamentali che la contraddistinguono e che c’inducono a riflettere e a volgere la nostra attenzione alla quotidianità e alla poesia che in essa si cela”.

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