Mina Gregori Cittadina benemerita:
"Tutto è cominciato da Cremona"
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Mina Gregori, storica dell’arte, nata a Cremona il 7 marzo del 1924, una vita intera dedicata alla conoscenza, all’arte, alla formazione, è da oggi Cittadina Benemerita della città che le dato i natali. La cerimonia di conferimento dell’importante riconoscimento civico si è tenuta questa mattina nella Sala dei Quadri di Palazzo Comunale. Alla presenza di autorità, componenti della Giunta, consiglieri comunali, parenti e amici della professoressa Mina Gregori.
La cerimonia si è aperta con il breve saluto del presidente del Consiglio comunale Paolo Carletti che, ricordando come cento anni fa, nella stessa sala, veniva conferita la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, oggi invece viene invece assegnato un importante riconoscimento a una donna che ha dedicato la sua vita all’arte, e l’arte rappresenta la libertà, è un simbolo di pace. A seguire ha preso la parola il sindaco Gianluca Galimberti.
Il Sindaco e il Presidente del Consiglio comunale hanno poi firmato il diploma, redatto in forma artistica, recante la seguente dicitura: “Si conferisce la Cittadinanza Benemerita alla professoressa Mina Gregori con la stima e la gratitudine della comunità cremonese per la rigorosa attività di studio e ricerca che ha condotto intere generazioni alla lettura sapiente di ogni forma di espressione di bellezza”.
Dopo la firma, il diploma è stato consegnato alla professoressa Mina Gregori che, affiancata dalla nipote Alessandra Gregori, ha letto questo intervento:
“Ringrazio sentitamente il Sindaco Gianluca Galimberti e tutti coloro che si si sono prodigati per la consegna di questa importante onorificenza nella città di Cremona, la città dove sono nata e cui sono molto legata. I miei genitori amavano la cultura e mi hanno spinto a fare altrettanto, così ho frequentato il Liceo Classico ‘D. Manin’ dove il mio professore, Alfredo Puerari, mi ha indirizzata all’arte. Nonostante il successivo trasferimento a Firenze, ogni anno trascorro le festività a Cremona, dove risiedono mio fratello Luigi e la sua famiglia. Cremona è stata una città fondamentale per la mia professione, ma anche per la mia vita.
Ho tanti ricordi. La mia casa, i miei genitori, la mia parrocchia.
La mia voglia di studiare, di creare, di costruire è partita da Cremona. I miei studi al Liceo Classico ‘D. Manin’ dono stati fondamentali per me. I maestri contano tanto, a Roberto Longhi devo moltissimo. La mia voglia di studiare, di apprendere, di avere competenze sempre più ampie, mi hanno portata ad arrivare dove sono oggi, con molto sacrificio ma anche con enorme soddisfazione.
L’arte si racconta osservando direttamente le opere d’arte e studiandole. Lo studio e l’approfondimento aiutano a capire l’arte. E’ così che è cresciuta la mia passione. La cosa che mi è piaciuta di più della mia esperienza multiforme è stata insegnare, stare vicino ai miei allievi, trasmettere loro ciò che sapevo ed appassionarli a loro volta. L’insegnamento è una forma d’arte ed è sinonimo di passione, di dedizione.
Caravaggio è stato una continua scoperta. Quando ho iniziato a studiarlo, ho capito che aveva bisogno di un grande approfondimento e ho cercato di trasmettere ‘questo bisogno’ alle nuove generazioni. Caravaggio rappresenta per me la scoperta della realtà, la necessità di non fermarsi alle apparenze, il bisogno di guardare oltre.
Caravaggio è il realismo moderno. Il patrimonio culturale italiano è la nostra più grande risorsa. Iniziare a far capire ai più giovani l’importanza della storia dell’arte, della letteratura, della musica, per esempio. E a Cremona abbiamo un patrimonio prezioso grazie a Stradivari e ai suoi straordinari strumenti che possiamo ammirare al bellissimo Museo del Violino.
Bisogna abituare tutti, sin da piccoli, a capire il valore della nostra cultura, che si acquisisce solo studiando.
Data la mia ‘giovane’ età raccomando sempre questo: per guardare avanti è fondamentale studiare. La cultura è il motore che fa progredire la società, le persone, la vita: infatti, nonostante la mia veneranda età, la passione e l’intensità con cui mi dedico alla lettura sono rimaste immutate nel tempo”.
Video e foto Giovanni Rossi