Cronaca

Giansanti Confagricoltura:
lasciamo le imprese libere

Massimiliano Giansanti ospite al "Focus di CR1"

Riforma della Politica agricola comunitaria, reciprocità, sicurezza alimentare, transizione green, rappresentanza, protagonismo dei territori: sono questi i temi affrontati da Massimiliano Giansanti, Presidente nazionale di Confagricoltura all’interno di FOCUS, lo spazio che Cremona1 dedica ai temi dell’attualità raccontati dai protagonisti. Confagricoltura, lo ricordiamo, è la più antica organizzazione di rappresentanza delle imprese del mondo agricolo. In cifre: 173.408 imprese agricole assuntrici di manodopera; 247.010 imprese agricole diretto coltivatrici.

«L’impegno di Confagricoltura punta al raggiungimento di alcuni obiettivi chiave – ha detto il Presidente Giansanti -: assicurare un reddito adeguato ai produttori agricoli; migliorare la sostenibilità ambientale senza tagli produttivi; favorire la diffusione delle innovazioni tecnologiche per far fronte alle sfide del cambiamento climatico; salvaguardare i prodotti italiani ed europei nei confronti di una concorrenza non allineata con le regole dell’Unione per la sicurezza alimentare; la tutela delle risorse naturali e del lavoro; il benessere degli animali».
Il presidente Giansanti ha proseguito entrando nel merito della linea d’azione di Confagricoltura, a livello nazionale ed europeo. Temi e visione strategica per il futuro che Confagricoltura ha sintetizzato nel “Manifesto per un nuovo modello agricolo” che è stato consegnato ai ministri dell’Agricoltura della Ue.

In particolare il Presidente ha messo l’accento sulle trasformazioni in agricoltura, sia tecnologica sia normativa. “La tecnologia e la digitalizzazione offriranno la possibilità di aumentare la capacità produttiva, ma anche di comunicare in modo corretto e tempestivo al consumatore. Il legame tra agricoltura, filiera agroindustriale e consumatore finale deve essere sempre più stretto”. In questa direzione il Presidente Giansanti ha detto chiaramente che il modello agricolo italiano, è unico a livello mondiale. “Un modello all’avanguardia che deve essere salvaguardato, non protetto dalle possibili produzioni che arrivano dall’estero e che non hanno lo stesso livello di qualità”.

Tornando ai temi della politica agricola della Ue e al risultato di Agrifish, la riunione dei 27 ministri dell’agricoltura della UE, ha commentato l’aperta arrivata al termine dei lavori. Nella comunicazione finale c’è stata infatti l’apertura del Commissario Wojciechowski che ha dichiarato “possibile già riaprire i negoziati in questo mandato sulla Pac se vogliamo far qualcosa rapidamente per gli agricoltori. A breve termine possiamo essere più flessibili a livello dell’interpretazione del concetto di circostanze straordinarie, perché i coltivatori non sono in grado di operare normalmente. E prima della scadenza attuale della Pac 2027 possiamo rispondere anche con una riapertura degli atti di base”.

“È un’apertura che va apprezzata, anche se largamente insufficiente e tardiva rispetto alle proteste – ha commentato Giansanti -. Abbiamo detto che questa politica non ci piace perchè non ottempera quello che per noi è il principio basilare: lasciare le imprese libere di intraprendere, lasciare che siano ancorate al mercato. Noi chiediamo una cosa molto semplice, chiediamo di tornare all’idea fondante della Pac. Una Politica agricola comunitaria che deve essere ancorata al mercato. Oggi l’85% delle risorse economiche non solo non sono destinate al mercato, ma potrebbero essere destinate alla non produzione. La Pac deve tornare alla sua essenza originaria, quella scritta nei trattati istituti della Comunità europea che vive di quattro pilastri: garantire l’autosufficienza alimentare al continente; garantire la sicurezza alimentare; un giusto reddito per gli agricoltori; il giusto prezzo per i consumatori”.

Le manifestazioni, le proteste di queste settimane hanno messo in evidenza anche un approccio originale da parte di Confagricoltura, sia nei confronti degli associati che delle istituzioni. “Ascoltare gli associati, costruire le nostre visioni e le nostre scelte operative a partire dalle aziende agricole è nel nostro dna. Confagricoltura associa le imprese agricole e le rappresenta. A livello governativo, naturalmente. Ma anche in tutte le altre articolazioni che si trovano nel Paese: da quelle regionali a quelle provinciali. Senza dimenticare il ruolo fondamentale dei parlamentari”.

Infine il territorio, a partire da Cremona. “La provincia di Cremona è un grande modello da conoscere e da studiare. Un territorio che ho frequentato da imprenditore e oggi a maggior ragione da presidente nazionale. Ci sono scelte fatte a Cremona, modelli operativi che sono diventati vincenti a livello nazionale” ha concluso il Presidente Giansanti.

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