Economia

L'agricoltura chiede all'Europa
meno vincoli e più efficienza

Il mondo agricolo europeo si è dato appuntamento a Bruxelles, oggi lunedì 26 febbraio, nel giorno in cui i Ministri dell’Agricoltura dei 27 Paesi UE discutevano il presente e il futuro dell’agricoltura. Un settore vitale per l’Europa e per tutti gli Stati membri, tornato prepotentemente sotto i riflettori dopo le proteste dei trattori che, nelle scorse settimane, hanno invaso le piazze e le strade italiane (non solo quelle italiane).  

A Bruxelles erano presenti le due maggiori organizzazioni italiane – Coldiretti e Confagricoltura – con i loro rappresentanti cremonesi. Le due organizzazioni hanno scelto però due modi diversi di rappresentare all’Agrifish (la riunione plenaria dei ministri UE) il malcontento degli associati e le proposte per il futuro.  Coldiretti – guidata dal presidente Ettore Prandini – era in piazza a fianco dei manifestanti, mentre Confagricoltura ha deciso di riunire a Bruxelles la propria assemblea nazionale straordinaria sotto la presidenza di Massimiliano Giansanti. 

«Stop alla burocrazia e all’aumento dei costi che danneggiano gli agricoltori italiani, incrementare gli aiuti alle aziende per contrastare la crisi e l’aumento dei tassi di interesse, garantire una moratoria sui debiti, rafforzare la direttiva europea contro le pratiche sleali e cancellare definitivamente l’obbligo dei terreni incolti», sono solo alcune delle proposte del Piano presentato dalla Coldiretti. Insieme al presidente Ettore Prandini anche una rappresentanza cremonese guidata dalla vicepresidente Serena Antonioli, dal direttore Paola Bono e dal delegato di Giovani Impresa Piercarlo Ongini, tra loro anche una delegazione di giovani agricoltori di Coldiretti Cremona. 

«Confagricoltura ha scelto il dialogo costruttivo per intervenire, laddove possibile, con modifiche urgenti alle attuali misure della PAC che stanno mettendo in crisi gli imprenditori agricoli dell’Unione, – ha spiegato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura – ma anche per fornire elementi concreti per la definizione di un valido modello della prossima politica agricola comune, anche a fronte dell’allargamento dell’UE. Come avevamo già previsto nel 2021, l’attuale Pac ha comportato un aumento spropositato degli impegni per la tutela ambientale e degli adempimenti burocratici che gravano sulle imprese, frenandone la produttività. Gli agricoltori sono imprenditori a tutti gli effetti che si espongono ai rischi del mercato e, soprattutto negli ultimi anni, all’imprevedibilità degli effetti del cambiamento climatico. Serve un cambio di passo, e ora se ne sono accorti tutti».

Una posizione ripresa anche da Cesare Soldi presidente della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi presente all’assemblea di Bruxelles che ha sostenuto la necessità di sburocratizzare la Pac e evitare le sanzioni per il 2024.

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...