Cronaca

Confagricoltura in Assemblea:
"Abbiamo scelto il dialogo"

Confagricoltura si è riunita in assemblea a Bruxelles, nella sede del COPA – COGECA nella stessa giornata in cui nella capitale belga si svolge il Consiglio Agricoltura e Pesca con i ministri del settore primario degli Stati membri. Tra le proposte sul piatto, la richiesta di rivedere la PAC e avviare il dialogo per un modello efficiente di agricoltura, con l’intento di tutelare maggiormente la produttività e la competitività delle imprese del settore, centrale nella sicurezza alimentare e nella transizione ecologica, semplificare le procedure amministrative, garantire reciprocità negli scambi internazionali. Confagricoltura ha deciso di non scendere in piazza ma di creare un momento di confronto in assemblea, con la partecipazione dei vertici della politica italiana.

“Confagricoltura ha scelto il dialogo costruttivo per intervenire, laddove possibile, con modifiche urgenti alle attuali misure della PAC che stanno mettendo in crisi gli imprenditori agricoli dell’Unione, – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Giansanti  – ma anche per fornire elementi concreti per la definizione di un valido modello della prossima politica agricola comune, anche a fronte dell’allargamento dell’Ue. Come avevamo già previsto nel 2021, l’attuale PAC ha comportato un aumento spropositato degli impegni per la tutela ambientale e degli adempimenti burocratici che gravano sulle imprese, frenandone la produttività. Gli agricoltori sono imprenditori a tutti gli effetti che si espongono ai rischi del mercato e, soprattutto negli ultimi anni, all’imprevedibilità degli effetti del cambiamento climatico. Serve un cambio di passo, e ora se ne sono accorti tutti”.

Nel corso della mattinata si è collegata da remoto, l’onorevole Mara Carfagna che ha voluto ringraziare Confagri per aver fatto “prevalere la proposta alla protesta, con la vostra visione – ha proseguito – su come collegare economia e sostenibilità ambientale, trovare un punto di equilibrio per la difesa e la tutela ma soprattutto la valorizzazione del ruolo degli agricoltura italiana. Siamo tutti d’accordo sul fatto che l’agricoltore debba fare la sua parte, ma se emergono criticità bisogna avere il coraggio di modificare. Si può chiedere che gli agricoltori facciano la loro parte ma non si può chiedere che l’agricolture non faccia l’agricoltore e che possa essere considerato un nemico dell’ambiente. Io penso che Italia ed Europa debbano farsi carico delle difficoltà degli agricoltori, non sull’onda del momento e delle proteste, ma attraverso un’attività di pianificazione e un confronto costante. Bisogna rivedere completamente la Pac – ha concluso Carfagna – e ricalibrare gli obiettivi di una politica comunitaria senza senso e punitiva per i nostri agricoltori”. Per Carfagna serve anche un grande piano per l’acqua e una politica per la gestione del rischio perchè gli strumenti attuali non sono adeguati.

E’ toccato poi a Matteo Salvini, Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, intervenire sui temi cari agli agricoltori, a partire dal piano nazionale idrico sul cui si sta lavorando “abbiamo raccolto 563 proposte da tutti gli enti locali per un una richiesta di 13 miliardi per il fabbisogno idrico. Occorre anticipare la revisione della Pac – ha proseguito Salvini – ribaltando l’ordine dei fattori imposto da Bruxelles, non si può pensare di condizionare l’erogazione dei fondi alla mancata coltivazione di un terreno. Al centro del dibattito deve esserci l’innovazione, non dobbiamo produrre di meno, ma aiutare gli imprenditori a produrre di più. Vi ringrazio perchè spesso fate anche battaglie poco comode. Aspetto di leggere i dossier che mi manderete – ha concluso il Ministro –  sono assolutamente a disposizione per ribaltare i punti di vista, l’importante è che non ci sia più nessuno a Bruxelles che metta il consumatore contro l’imprenditore agricolo o la salubrità ambientale contro l’allevamento, la coltivazione e la pesca. C’è da rimettere al centro il buon senso”.

 

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