Economia

Prosus, azienda sentita in Regione:
quasi pronti a far ripartire lavoro

La Prosus di Vescovato

La crisi dell’azienda cremonese Prosus è approdata a livello regionale. Dopo aver ricevuto giovedì scorso i sindacati di base (Usb), la Commissione Attività Produttive, presieduta oggi dalla vice presidente Silvia Scurati (Lega), ha ascoltato in due distinte sessioni i vertici aziendali e i sindacati confederali. Per l’azienda erano presenti Giovanni Avanzini, Presidente della Cooperativa Pro Sus, e il consulente legale Francesco Simoneschi.

Per i lavoratori è intervenuto Fabio Singh della Flai Cgil di Cremona. Erano presenti anche la Fai Cisl Asse del Po e la Uila di Brescia e Cremona oltre alle Rsu aziendali.

Il Presidente della Pro Sus Avanzini ha dichiarato che l’azienda sta provvedendo a far ripartire lo stabilimento dopo lo sgombero degli occupanti avvenuto il 13 febbraio scorso. E’ in corso la revisione e la sanificazione degli impianti che dovrebbe concludersi entro 15 giorni. Preoccupazioni sono state avanzate dall’azienda sulla possibile perdita delle certificazioni per le esportazioni verso Usa e Cina a causa del prolungato fermo impianti.

Sul punto l’Unità Politiche Attive del Lavoro, Crisi aziendali e Vertenze della Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro presente in Commissione, ha assicurato la piena assistenza di Regione Lombardia all’azienda nell’eventuale procedura di riammissione. L’azienda ha rinnovato inoltre la propria disponibilità ad essere coinvolta nelle operazioni di abbattimento selettivo dei capi al fine di impedire la diffusione del morbo della Peste Suina Africana (PSA) purchè si tratti di un impegno continuativo nel tempo.

Dal canto loro i sindacati confederali, pur dissociandosi dai metodi di lotta di altre organizzazioni sindacali, hanno manifestato la loro preoccupazione circa l’effettiva ripartenza dell’attività nel sito di Vescovato con l’auspicio che a breve sia possibile individuare un nuovo soggetto imprenditoriale che rilevi il ramo d’azienda principale garantendo i livelli occupazionali e riassumendo tutti i lavoratori attualmente in cassa integrazione, sia dipendenti diretti della Pro Sus che quelli impiegati nelle cooperative che operavano in subappalto.

“Ho fortemente voluto questo tavolo di confronto qui al Pirellone, per trovare tutte le soluzioni possibili sia in vista della ripartenza produttiva che del mantenimento dell’occupazione” ha detto il presidente della Commissione Attività Produttive Marcello Ventura. “Stiamo vagliando, con tutti i soggetti interessati, ogni ipotesi concreta di ampliamento delle attività di macellazione per garantire un futuro imprenditoriale e lavorativo ad un importante presidio produttivo del territorio”.

Nel corso dell’audizione sono intervenuti Matteo Piloni (PD) e Onorio Rosati (Alleanza Verdi Sinistra) che hanno rinnovato la solidarietà ai lavoratori coinvolti, augurandosi che la produzione possa riprendere al più presto riassorbendo tutte le maestranze.

“Questi incontri sono stati molto utili, soprattutto perché, dopo lo sgombero dell’azienda, ora l’attenzione deve concentrarsi sull’obiettivo di ripristinare quanto prima la produzione, al fine di reintegrare i lavoratori la cui cassa integrazione si concluderà il prossimo 3 maggio” ha evidenziato Piloni.

“Abbiamo proposto sia all’azienda sia alla direzione generale, raccogliendo la loro disponibilità, di valutare la possibilità – se non si trovano soluzioni nel breve termine e sempre che la cosa non confligga con altri percorsi avviati – che Prosus sia individuato come macello da utilizzare per la macellazione dei capi in relazione alle attività di contrasto alla diffusione della peste suina africana.

Questo perché la priorità è garantire la ripresa della produttività, perseguendo tutte le strade possibili, così da consentire agli oltre 160 lavoratori in cassa integrazione straordinaria di poter tornare al lavoro e creare quelle condizioni favorevoli all’impiego dei lavoratori indiretti delle cooperative che, ad oggi, sono scoperti”.

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