Cronaca

Criminalità organizzata, già
oltre 100 i beni sequestrati

La villa di Spino D'Adda

Oltre un centinaio i beni sequestrati alla criminalità organizzata, di cui 22 già assegnati: questo il dato reso noto dall’ufficio Legalità della Cgil relativamente al territorio cremonese. Ne abbiamo parlato con Alessio Maganuco responsabile del progetto legalità della Cgil di Cremona.

E’ una storia lunga quasi 30 anni, era il 1996 quando anche su impulso dell’associazione Libera contro le Mafie, nata l’anno prima, iniziava la campagna a sostegno della legge che prevede il riutilizzo a scopi sociali dei beni confiscati alle mafie. Siamo negli anni Novanta, dopo la stagione delle stragi di mafia, quando si diffuse l’idea di restituire alla comunità le ricchezze accumulate illecitamente dalle mafie.

Un percorso per la verità iniziato nel 1982 con la legge denominata Rognoni-La Torre che ha introdotto nel codice penale il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso (il cosiddetto 416 bis) e anche i sequestri e le confische per i condannati.

La legge del 1996 prevede dunque che tramite la costituzione di un’agenzia nazionale ad hoc, case terreni negozi aziende e capannoni sequestrati si riconvertiti per la collettività con l’assegnazione del bene allo stato o agli enti locali che possono farli gestire in comodato d’suoa realtà del terzo settore.

Il servizio di Simone Bacchetta

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