Ambiente

Biometano, Comitato: "Parco
economia circolare? Capitolo vuoto"

“Il Comitato BiometaNO Cremona ritiene che sia necessario spronare la polica locale affinché abbandoni il piano delle narrazioni fantasiose, cominciando a chiamare le cose con il proprio nome: l’unico parco esistente nella zona interessata dal mega progetto di A2A è il Plis del Po e del Morbasco, con i relativi vincoli. Il resto ha il valore di un mero enunciato inserito nella relazione del PGT e, nella migliore delle ipotesi, è frutto di una visione superficiale in nulla supportata da atti amminustrativi che ne legittimino l’esistenza”.

Il Comitato contro l’impianto di produzione biometano di cui è in corso l’iter in Provincia, torna su un argomento che si preannuncia incandescente in campagna elettorale attraverso il suo portavoce, Luigi Lipara. Il punto di partenza è la variante al Pgt di cui è in corso la discussione in varie sedute della Commisione territorio. In particolare è in corso l’esame delle 31 osservazioni arrivate in Comune durante la fase partecipativa.

“Come denunciamo da un anno a questa parte – afferma Lipara –  in virtù delle vigenti norme in materia di consumo di suolo il Comune non dispone legittimamente di un ambito di trasformazione così esteso; pertanto, si è inventato un castello di carta del tutto arbitrario introducendo nel PGT un capitolo vuoto.

“Successivamente A2A, forte di un protocollo d’intesa che in realtà non ha alcuna valenza regolatoria, ha a sua volta presentato il progetto dell’impianto per la produzione di biometano motivando la scelta del sito in questione sulla base dell’inesistente destinazione urbanistica di cui sopra. Così facendo, l’amministrazione Galimberti ha scaricato la responsabilità dell’operazione sul proponente e sull’Ente Provincia tramite l’espediente dell’autorizzazione Unica che, laddove venisse concessa, potrebbe avere automaticamente titolo di variante in deroga al PGT”.

“Il nostro Comitato, supportato in questo anche da alcune affermazioni che gli stessi tecnici comunali hanno avanzato nel corso della prima conferenza dei servizi oltre che da solida giurisprudenza amministrativa, sostiene fin dalla sua costituzione che tale deroga sia da intendere come applicabile alla procedura di variante urbanistica e non certo ai parametri di legge sul consumo di suolo che tali rimangono.

Al netto della prevedibile retorica dei difensori d’ufficio dell’impianto, sono proprio alcuni assunti in questi giorni dalla stessa commissione territorio a confermare la solidità delle nostre affermazioni se si pensa che, per esempio, non è stato dato luogo a procedere ad un’osservazione relativa alla possibilità di realizzare in quel comparto un impianto fotovoltaico proprio perché non consentito dall’attuale sistema delle regole”.

Il Comitato annuncia che continuerà l’opposizione a un progetto che “minaccia la qualità della vita e il valore dei patrimoni immobiliari e agricoli circostanti” e chiede “alle forze politiche maggiore serietà nella tutela dell’ambiente e della salute pubblica, non sudditanza ai soggetti privati che intendono estrarre valore dal nostro territorio …. nella pretesa di realizzare la transizione ecologica inondando di traffico, odori e polveri sottili un territorio già sovraccarico ed estraendo dalla materia organica carbonio che naturalmente dovrebbe essere sequestrato al suolo, per spararlo in atmosfera sotto forma di gas climalteranti”.

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