Cronaca

Lollobrigida in Regione: "Lombardia
motore di agricoltura italiana"

“La Lombardia è la locomotiva d’Italia e deve continuare a esserlo. Quindi bisogna che i suoi asset strategici, come l’agricoltura e l’agroalimentare, vengano protetti”. Così il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, dopo gli incontri con il presidente Attilio Fontana, gli assessori regionali Alessandro Beduschi e Massimo Sertori e le organizzazioni di categoria agricole lombarde oggi a Palazzo Lombardia.

“Il Governo – ha aggiunto il ministro – si è attivato per l’agricoltura e ha fatto percepire che il suo ruolo non è in contrasto con l’Europa. Credo che ci stiamo riuscendo e, in soli 16 mesi, l’Italia è tornata protagonista”.

“La Lombardia – ha affermato Lollobrigida – non può che essere protagonista in questa Italia. Per questo, con il presidente Fontana e con l’assessore Beduschi abbiamo avuto modo di confrontarci su un modello di sviluppo che mette in condizione la regione di esprimere il massimo del suo potenziale e farlo insieme al Governo e all’Italia in ogni contesto”.

Il ministro ha quindi sottolineato che “l’agricoltore è il primo regolatore dell’ambiente, un ruolo importante nella prima regione agricola d’Italia qual è la Lombardia”. E Lollobrigida ha ricordato che “essendo l’agricoltore il primo ambientalista, che ha nella terra il suo elemento di ricchezza, e che quindi non avrebbe nessuna ragione per depauperarla, questi va messo in condizione di mantenere il suo reddito”. “L’agricoltore – ha rimarcato il ministro – non ha nessun motivo di indicare un metodo di lavoro che possa essere poco sostenibile, ma deve garantire la sostenibilità anche alla propria famiglia e, con il proprio lavoro, anche alla propria nazione”.

Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente Fontana che ha sottolineato come “utile e proficuo” l’incontro con il ministro e che “attraverso l’interlocuzione costatante portata avanti dall’assessore Beduschi la nostra attenzione verso questo settore per noi fondamentale sia alta e costante”.

“È stato un onore ospitare il ministro Lollobrigida – ha detto l’assessore regionale Alessandro Beduschi – per la prima volta nella nostro palazzo a Milano e soprattutto nella regione prima in Italia per il suo settore primario”.

“Con il presidente Fontana e con il ministro – ha continuato – abbiamo condiviso l’importanza di stare a fianco, costantemente, a una categoria che ha sofferto più di altre un’impostazione sbagliata, ideologica e forzatamente spostata verso un ambientalismo ‘spinto’, lontano dagli obiettivi del pragmatismo che contraddistingue da sempre il settore primario lombardo in Italia e nel mondo”.

“La volontà della politica regionale e nazionale è quella – ha sottolineato l’assessore – di ascoltare questa categoria e riuscire a cambiare questo paradigma”. “Con i rappresentanti degli agricoltori esasperati – ha concluso Beduschi – ci siamo confrontati certi che i prossimi obiettivi di cambiamento in Europa devono trovare l’Italia e la Lombardia protagonisti di proposte concrete”.

All’incontro era presente anche il presidente di Cia Lombardia, Paolo Maccazzola, che durante il suo intervento si è rivolto al Ministro citando una sua intervista pubblicata sul Sole 24 Ore, nella quale Lollobrigida ha parlato della semplificazione della Pac e dello spostamento delle dotazioni del premio base per gli ecoschemi. “Siamo favorevoli alla semplificazione e alle dotazioni, chiediamo però che vengano mantenute le linee di spesa per i settori di indirizzo. Se i fondi erano stanziati per la zootecnia, l’incremento dei premi base siano perciò dati alle aziende alle quali erano destinati.”.

La redistribuzione verso altri settori rischia infatti di penalizzare quello zootecnico, che in Lombardia risulta essere primario. “La Lombardia è la prima regione italiana per il comparto, e tra le prime d’Europa e del Mondo,” ha proseguito il presidente di Cia Lombardia nel suo intervento, “le imprese vanno sostenute, redistribuire i fondi significa penalizzarle e quindi creare danno a tutto l’agroalimentare regionale e nazionale.”

Il presidente di Cia Lombardia ha poi consegnato a Lollobrigida il Piano Nazionale per l’Agricoltura e l’Alimentazione, il documento di Cia Agricoltori Italiani, presentato già a dicembre durante l’assemblea nazionale dell’organizzazione, con la quale Cia si candida come interlocutore delle istituzioni per definire il Piano agricolo nazionale sempre annunciato, ma mai realizzato, in grado di invertire la rotta, collocando finalmente il settore primario tra i protagonisti della filiera agroalimentare, un colosso da circa 550 miliardi di fatturato in cui l’agricoltura prende però solo l’11%.

 

 

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