Cronaca

Mille firme a Pizzighettone
per controbattere a RFI

Poco meno di 1000 firme sono state raccolte a Pizzigettone sabato, prima giornata di mobiltazione del comitato spontaneo che contesta le modalità di realizzazione del cantiere che per oltre 4 anni – da previsioni – terrà in scacco la circolazione sulla linea Codogno – Cremona. 938, per la precisione, quelle raccolte nella giornata di pioggia, e non solo da parte di residenti di Roggione, la frazione maggiormente interessata dai lavori, e del Villaggio Pirelli.

Tra le richieste, la possibilità di studiare un tracciato alternativo rispetto all’attuale sede ferroviaria, più lontano dal centro abitato, coinvolgendo possibilmente aree a tutt’oggi off limits come quelle dell’ex Demanio Militare.

La raccolta firme continua anche online su change.org; la petizione verrà poi presentata all’amministrazione comunale domani giovedi 15 febbraio alle 18,30 in un incontro pubblico convocato presso la casamatta 26 di via Boneschi.

Una mobiltazione che si sta avvalendo anche di contributi tecnici da parte degli stessi residenti, come quello dell’ingegnere Marco Sbaruffati, inserito nella piattaforma del Dibattito Pubblico di RFI.

“Analizzando quanto proposto – scrive Sbaruffati  –  è evidente che il territorio del comune di Pizzighettone verrebbe attraversato da due argini perpendicolari tra di loro: la linea ferroviaria e il cavalcavia sulla SP84, con un gravissimo impatto ambientale sul territorio.
Il primo argine dovuto all’innalzamento del piano del ferro per minimo 1,5 mt e poi sormontato da un muro in c.a. dell’altezza di 2,5 mt, quindi per un totale di 4 mt lungo tutto il territorio del comune con inevitabile blocco del flusso dei venti.

Il secondo argine costituito dal cavalcavia lungo la SP84 che dividerebbe il territorio perpendicolarmente al primo e segnerebbe una divisione tra la frazione di Roggione ed il capoluogo, oltretutto impattando in maniera notevole sui condomini di via Soresina, che si troverebbero tale cavalcavia a pochi metri ad un’altezza di circa 10 mt, in pratica limitandone la privacy e la naturale areazione.

Spinto da queste considerazioni propongo una soluzione che prevede che tutto il tratto ferroviario sul nostro territorio sia sopraelevato, questa soluzione garantirebbe:
1 – che il flusso dei venti perpendicolare alla ferrovia sia garantito dai vuoti realizzati tra pilone e pilone e dall’altezza del piano del ferro, basterebbe che lo stesso fosse tra i 6 e i 7 mt di quota;
2 – eliminazione di tutti gli interventi viabilistici, poiché si creerebbero i necessari sottopassi senza la necessità di interventi sulle strade che sia in prossimità del passaggio a livello di Pizzighettone, sia per quello di Roggione, con risparmi per le amministrazioni coinvolte;
3 – Si potrebbe ancora garantire la comunicazione viabilistica tra il quartiere Pirelli ed il resto del comune senza dovere far alcun lavoro, per lo stesso motivo del punto 2.

Inoltre propongo una modifica del tracciato della ferrovia e della posizione del ponte in ingresso al comune di Pizzighettone, come ipotizzato anche dai vostri studi, che passando più a nord permetterebbe di garantire le opportune distanze dalle abitazioni del quartiere, passando attraverso il terreno del Genio Civile, ad oggi abbandonato.

Riassumendo si avrebbe un impatto minore sul territorio, in pratica un singolo argine, tra l’altro permeabile rispetto ai due preventivati, un azzeramento dei costi per gli interventi viabilistici con conseguente minore impatto sulla vita degli abitanti delle zone limitrofe al cavalcavia progettato e quindi un maggiore rispetto dell’ambiente rurale tipico di Pizzighettone.
Infine si potrebbe avere il vantaggio di un passaggio panoramico rispetto alle mura di Pizzighettone con evidente vantaggio in termini di marketing territoriale.

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