Cronaca

Urla in Cattedrale, la Diocesi: "Non
è stato bevuto vino consacrato"

Dopo i momenti di tensione verificatisi in Cattedrale nella mattina del 12 febbraio, quando una donna ha dato in escandescenze durante la messa, all’interno del Duomo, la Diocesi precisa che “nell’occasione non è stato bevuto vino consacrato”, notizia che invece era inizialmente circolata.

I fatti si sono svolti all’inizio della Messa delle ore 10 nella cripta della Cattedrale. La 28enne urlava e piangeva, disturbando la celebrazione da poco iniziata. Alla vista dei militari, si è diretta di corsa verso l’altare e ha preso una delle ampolline, bevendone il contenuto. Ma, come spiegano dalla Diocesi, non si trattava di vino consacrato, come era ipotizzato.

“Una volta che la donna è stata allontanata dai carabinieri – spiega il rettore della Cattedrale di Cremona, mons. Attilio Cibolini – abbiamo potuto constatare che la donna aveva preso l’ampolla dell’acqua e l’aveva bevuta, lasciando intatta l’ampolla del vino posta accanto. Stupisce e rammarica l’enfasi data in alcuni titoli alla falsa notizia che sia stato bevuto vino consacrato: questo non è avvenuto. E non sarebbe potuto accadere visto che eravamo all’inizio della Messa e non era ancora avvenuta la consacrazione. Quindi è stato un increscioso gesto di disturbo della celebrazione in corso, ma non sacrilego”.

Nella mattinata del 12 febbraio in Cattedrale, pertanto, non è stato sottratto e bevuto vino consacrato, che d’altronde non avrebbe potuto essere presente nelle ampolline. Il vino, infatti, viene consacrato insieme all’acqua dal sacerdote durante la liturgia eucaristica nel rito di consacrazione che al momento dell’accaduto non era ancora avvenuto.

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