Cronaca

Nuovo bosco urbano
al quartiere Villetta

Oltre 2mila nuovi alberi piantumati in tre diverse aree del quartiere Villetta, per chiudere un progetto legato al bando sperimentale sulla lotta al cambiamento climatico: nel primo pomeriggio di venerdì l’amministrazione comunale ha compiuto un sopralluogo per verificare lo stato di attuazione del progetto denominato “I Boschi del Villetta”. Presenti il sindaco Gianluca Galimberti, il vice sindaco Andrea Virgilio e l’assessore con delega al Verde Luca Zanacchi – accompagnati dal responsabile del Servizio Progettazione Verde del Comune Riccardo Zelioli e dall’agronomo del Consorzio Forestale Padano Gabriele Panena.

“Sono due boschi, proprio all’ingresso della città, in via Giuseppina, uno da 6.500 e uno da 6.200 metri quadri, e un terzo, più piccolo, in via Palosca, vicino al carcere” spiega Panena. Per dare un miglior impatto, 300 delle essenze piantumate sono “di pronto effetto”, ossia già abbastanza cresciute, mentre tutte le altre sono piantine più piccole. “Il 75% del piantumato sono alberi, soprattutto querce, aceri campestri, carpine, tigli e olmi, tutte specie tipiche della foresta padana” spttolinea ancora l’agronomo. “Per il resto sono arbusti, tra cui biancospino prugnoli sanguinella”.

Nella scelta delle specie arbustive è stata data preferenza a quelle più appetite dall’avifauna, in grado di assicurare una importante fonte alimentare anche nel periodo invernale. L’utilizzo di diverse specie permette infatti il raggiungimento di vari obiettivi: aumentare la ricchezza floristica e la biodiversità del sistema nel suo complesso; accrescere la copertura di habitat; incrementare l’habitat di collegamento, in particolare per la piccola fauna terrestre; migliorare il paesaggio.

Nei prossimi giorni verrà posato l’impianto di irrigazione a goccia, necessario per irrorare l’area boschiva nei periodi più aridi. “Con questo imboschimento chiudiamo i lavori relativi al bando sperimentale, che erano partiti in viale Concordia, con la posa di oltre 200 arbusti” ha aggiunto l’assessore Zanacchi. “Ora è toccato alla Villetta, ultimo step. Un quartiere scelto perché rientrava nel pieno delle prescrizioni del bando, ossia un punto di accesso alla città, che ospita sacche di fragilità, come l’ospedale. Sarà uno spazio di grande impatto ambientale”.

In particolare, le aree periurbane sono caratterizzate da un impianto a disegno irregolare, per riprodurre il più fedelmente possibile uno spazio boschivo spontaneo, ma comunque usufruibile dai cittadini. Per l’area a nord, già inserita nel tessuto urbano consolidato, è stata attuata la totale copertura con essenze arboree e isolati spazi che potranno successivamente essere dedicati ad attività di socializzazione.

“Con questo importante intervento – dichiarano gli amministratori – rafforziamo le zone alberate di questo comparto e realizziamo nuovi boschi dentro il tessuto urbano, che ha già ha visto prendere vita con il bosco in via Cascina Corte in ricordo dei cittadini cremonesi morti a causa della pandemia da Covid, la riqualificazione di viale Concordia e alcune aree attualmente non fruibili, che in questo modo potranno essere godute dai cittadini, oltre che ad incrementare il patrimonio arboreo attorno all’ospedale in modo da ridurre il fenomeno delle isole di calore urbano e i conseguenti effetti negativi sulla salute nei soggetti fragili, tenuto anche conto dell’elevata percentuale di residenti anziani del quartiere”.

L’obiettivo finale è un querco/carpineto/olmeto con frassino e tiglio. Una formazione mista, che vuole rappresentare un esempio di adattamento e resilienza proprio a fronte del cambiamento climatico in corso. L’inserimento del tiglio rappresenta un elemento di valore estetico/ambientale/ecologico importante. Si tratta infatti di una specie naturalizzata e adattata molto bene in pianura, poco esigente, anche se desidera terreni asciutti e non necessita di sommersioni prolungate: nelle zone individuare trova proprio tali condizioni.

E’ inoltre interessante anche come elemento ornamentale, alle porte della città, con i suoi colori e i suoi profumi, ed ecologico in quanto attira le api e offre loro, con gli arbusti presenti nello stesso bosco, un’occasione in più di sopravvivenza in ambito urbano. Per garantire un efficiente innaffiamento nei periodi siccitosi e valutata la situazione consolidatasi negli ultimi anni, si è ritenuto opportuno dotare le giovani piante collocate a dimora di impianto fisso ad ala gocciolante che sarà posizionato nei prossimi giorni.

All’interno dei boschi verranno ricavate aree libere, adibite a radura, inerbite con la semina di specie tipiche del prato polifita. Si tratta di un insieme di specie con fioriture diverse e non sincronizzate che potranno quindi fiorire in periodi diversi attirando insetti pronubi e altri animali della microfauna pionieri. I pionieri sono poi seguiti dai predatori, in questo modo il contesto ecologico diventerà via via più complesso, mentre il bosco crescerà. Le leguminose erbacee forniranno un ulteriore contributo, attraverso la fissazione dell’azoto atmosferico, ciò garantirà ulteriore spunto al bosco nascente.

LaBos

 

 

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