Politica

Marchi: "Inceneritore, nell'ultimo
anno conferimenti record"

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Michel Marchi, sindaco di Gerre de Caprioli, il primo a sollevare pubblicamente il dibattito sul progetto per l’impianto di biometano alle porte del paese, contro Andrea Virgilio, candidato sindaco in pectore del centrosinistra a Cremona.

Non è una novità lo scontro tra le due anime del centrosinistra cremonese e l’avvicinarsi della scadenza elettorale riaccende vecchi temi, come quello che tiene banco ormai da 10 anni sul possibile spegnimento del termovalorizzatore o inceneritore, a seconda di quale schieramento ne parli.

“Recentemente – afferma oggi Marchi – ho letto l’intervento rilasciato a mezzo stampa del candidato a Sindaco di Cremona del PD Andrea Virgilio e, tra molte questioni, forse per una questione territoriale o per dovere di testimonianza, mi preme fare alcune precisazioni in merito alle dichiarazioni relative all’inceneritore:

In primis prendo atto che quando detto, era circa nel 2016 in tavoli appositamente organizzati dal PD, sul fatto che le scelte e le dichiarazioni erano meramente ideologiche finalmente è stato confermato. C’è voluto un po’ ma meglio tardi che mai.

Ma la questione più importante è relativa alle tonnellate bruciate dall’impianto. Sono certo che Virgilio, citando le 7 tonnellate annue, si riferisse al conferimento proveniente dal Comune di Cremona, ma per precisare una narrazione spesso artefatta, preciso che nel 2023 il termovalorizzatore ha bruciato complessivamente 74.924,36 tonnellate (dato ufficiale A2A del 31.01.2024). Certo, Cremona conferirà meno, ma l’impianto non sta fermo ed importa rifiuti da altri. Il dato inoltre è il più alto dell’ultimo triennio, ovvero dalla contrazione avvenuta in periodo Covid, e tra i più elevati dell’ultimo decennio. Ciò ovviamente anche in ragione degli importanti investimenti di ammodernamento recentemente realizzati sulle linee e sulle caldaie dell’impianto.

Pertanto, quel tanto lodato “comparto”, che in realtà si chiama Parco del Po e del Morbasco, soffre oggi come 10 anni fa, se non peggio. E si continua a mascherare la transizione ecologica con questi numeri narrati ad arte, perché con il nuovo impianto di biometano che lorsignori favoriscono, il bruciato rimarrà stabile, avremo nuovi agenti inquinanti e il rischio di un incremento delle polveri sottili.

Del resto – conclude Marchi –  se ancora si spera che una casa di comunità risolva il problema della sanità locale, delle liste di attesa e della mancata prevenzione a discapito di un ospedale “panopticon”, direi che il cerchio si chiude ancora prima di aprirsi”.

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