Maltrattava la compagna incinta:
a processo l'ex convivente

Secondo l’accusa, avrebbe picchiato e maltrattato la convivente, mandandola addirittura al pronto soccorso, dove per le lesioni ricevute le erano stati dati 10 giorni di prognosi. Al banco degli imputati è finito un 60enne residente nel territorio, per una serie di fatti verificatisi nel 2018. Lui, Paolo, stimato libero professionista, lei Maria, immigrata dal Guatemala (i nomi sono di fantasia, ndr).
Una storia di violenza e vessazioni, quella emersa nell’aula del tribunale durante l’udienza del processo a carico dell’uomo. Al banco dei testimoni si sono succeduti la madre dell’imputato, una vicina di casa e un’amica della vittima.
“La prima volta che le ha messo le mani addosso, è stato quando era incinta. Voleva che interrompesse la gravidanza“: a raccontare gli episodi l’amica, quella da cui Paola si andava a rifugiare ogni volta che il compagno la maltrattava. Una relazione turbolenta, che quando lei era rimasta incinta era diventata anche violenta.
Del resto secondo quanto riportato nel capo di imputazione, lui avrebbe maltrattato la donna, “ingiuriandola abitualmente”, con espressioni offensive, come “fai schifo”, e “picchiandola spesso, in almeno cinque diverse occasioni, con schiaffi in faccia e pugni in testa”. Con l’aggravante di aver commesso i fatti “in presenza della figlia minorenne”. Fino all’esplosione di violenza più grave, che l’aveva fatta finire in pronto soccorso.
Nel racconto dell’amica, emergono episodi continui: “Lei veniva da me a lamentarsi ogni fine settimana” ha detto la donna. “Era molto a terra, piangeva continuamente. Lui la prendeva a parole, la insultava la picchiava. Spesso anche quando aveva la bambina in braccio, a volte anche spintonandola, con il rischio che la figlia cadesse. Capitava che la buttasse fuori di casa e lei veniva da me”. Gli episodi, secondo la testimone, erano andati avanti per parecchio tempo, circa un anno, finché lei, a fine ottobre del 2018, non si era decisa a denunciare, per poi lasciarlo.
Anche nel racconto della madre emerge un episodio di violenza, in questo caso reciproca, tra i due coniugi: “Eravamo a casa loro a mangiare insieme e hanno iniziato a urlarsi addosso. Poi lei gli ha sferrato una ginocchiata nelle parti basse, e lui le ha dato uno schiaffo”. Secondo la madre sarebbe stato questo l’unico episodio. “Lei mi raccontava che mio figlio la maltrattava, ma io non ho mai visto nulla”. Inoltre, secondo la donna la ragazza avrebbe avuto un altro uomo.
La chiusura del processo è prevista per il 23 aprile, quando il giudice dovrà prendere una decisione sull’intricata vicenda.
Laura Bosio