Emanuele Valeri, una favola
grigiorossa senza lieto fine
Laziale di Roma con una storia in biancoceleste incompiuta e la voglia matta di arrivare un giorno ad indossare l’aquila capitolina sul petto, Emanuele Valeri ha chiuso il cerchio. Lo fa lasciando Cremona nel modo meno romantico, dopo sette mesi fuori squadra per il mancato rinnovo e il muro contro muro con la società grigiorossa. Da oggi l’addio è ufficiale.
Quel che resta, nel cuore dei tifosi che ha fatto gioire dal 2020 quando è arrivato in via Postumia dal Cesena, sono le 107 presenze, i 7 gol, i 6 assist e l’infinità di chilometri macinati tutti a sinistra. Da terzino o esterno a tutta fascia, da mancino potente e raffinato che non ha mai mancato di riconoscere l’importanza di un manico come Pierpaolo Bisoli nella sua crescita cremonese e professionale, fino all’esplosione definitiva nel 4-2-3-1 di Fabio Pecchia, da protagonista assoluto della promozione in Serie A del 2022.
Il sogno coronato di giocare nel massimo campionato va di pari passo con un avvio complicato nella passata stagione: un affaticamento muscolare lo tiene ai box nella prima giornata, l’esordio arriva, manco a farlo apposta, all’Olimpico contro la Roma. Un derby per lui, che onora con un’ottima prova e il rammarico grigiorosso di non aver strappato un punticino. Una costante nelle prime giornate di A.
A Bergamo il primo gol tra i grandi, che vale il pareggio con la Dea e l’investitura di Massimiliano Alvini: “Valeri è da nazionale, come lui in Italia che possano fare entrambe le fasi con qualità e quantità non ce ne sono”, dirà il tecnico nel post partita. L’azzurro arriverà, con tanto di stage a Coverciano agli ordini del ct Roberto Mancini.
Dall’Atletico Vescovio, periferia nord romana, alla nazionale italiana: una trafila resa possibile dalla scalata con la Cremonese. I primi segnali però di un rapporto in via di rottura arrivano col mancato rinnovo, a gennaio dell’anno scorso. A fine campionato il nome di Valeri viene accostato a numerose squadre di Serie A, dal Sassuolo alla stessa Lazio, ma di offerte congrue al centro Arvedi non ne arrivano e alla chiusura del mercato estivo il terzino sinistro, nel pieno della sua carriera, finisce col rimanere da separato in casa.
Con oltre cento gettoni, una storica promozione e tanti estimatori, il mancino romano che fino ad un anno fa sembrava vivere una favola grigiorossa ora saluta Cremona, città che gli ha permesso di spiccare il volo. Un volo che farà tappa a Frosinone, per poi ricongiungersi con la tanto desiderata Olympia.
Simone Arrighi