Operai specializzati: ne servono
3mila ma la metà non si trova
Cresce il “mismatch”, ossia il divario tra domanda e offerta nel mercato del lavoro: non si trovano le persone necessarie per rispondere alle richieste del mondo produttivo, in particolare nella manodopera.
A dirlo sono i dati di Unioncamere – Anpal che tracciano il bilancio del 2023 appena concluso ma soprattutto danno anche le prospettive per l’anno nuovo. Una condizione generalizzata lungo tutto lo Stivale: sono oltre mezzo milione (per l’esattezza 508 mila) i lavoratori ricercati dalle imprese a gennaio 2024, mentre le assunzioni di difficile reperimento si aggirerebbero attorno alle 250mila, praticamente la metà.
Tra le cause principali la mancanza di candidati (nel 31% dei casi) seguita da una inadeguata preparazione (14%). Una situazione confermata anche a livello territoriale.
In Provincia di Cremona i lavoratori previsti in entrata sono 3.430 solo per il mese di gennaio, così distribuiti: il 19,5% nel gruppo professionale di dirigenti e tecnici, il 23,6% impiegati, commercio e servizi, addirittura il 42% dei “ricercati” sono nell’ambito degli operai specializzati (uno dei dati più alti in regione), il 14,9% professioni non qualificate.
Dal mondo dei sindacati , riflettori accesi anche sul fenomeno dei Neet: i giovani non inseriti nel mondo del lavoro né in quello della formazione.
Nel servizio di Giovanni Rossi le dichiarazioni di Dino Perboni, segretario CISL Asse del Po