Economia

Conversione dei premi aziendali in
welfare, Cgil: "Valutare caso per caso"

Confermata, con la Legge di Bilancio, dell’aliquota (dal 10% al 5%) dell’imposta sostitutiva applicabile ai premi di produttività erogati nel 2024.

Contratti, quelli che prevedono proprio i premi di produttività, aumentati del 30% nell’ultimo anno.

L’aliquota al 5%, in ogni caso, fa sì che si debba valutare la conversione dei premi in welfare aziendale, dato che in alcuni casi, dopo la conversione, i premi potrebbero essere inferiori all’erogazione in denaro.

In aiuto potrebbe arrivare l’innalzamento, disposto sempre dalla Legge di Bilancio, del limite di non imponibilità fiscale e contributiva dei fringe benfit, ossia dei compensi in forma non monetaria.

Un tetto di mille euro per tutti i lavoratori portato a 2mila per chi ha figli a carico.

Voucher come i buoni benzina o i buoni acquisto nella grande distribuzione non rientrano tra gli oneri detraibili e deducibili e la loro fruizione risulta sempre convenienti per il dipendente.

“Dobbiamo valutare bene – dice Elena Curci, segretaria generale della Cgil Cremona -: è importante capire bene il contesto aziendale e dei lavoratori e ascoltarli. Non è solo una questione di convenienza, ma bisogna capire cosa è meglio per loro”.

Giovanni Rossi

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