Cronaca

Giorno della Memoria: a Cremona
la targa che ricorda Villa Merli

Sabato mattina in viale Trento e Trieste, all’angolo con via Belfiore, si è tenuta la cerimonia di scoprimento della targa che ricorda che in quella zona sorgeva Villa Merli, luogo di detenzione e tortura della polizia politica fascista. La cerimonia è stata promossa dal Comune in collaborazione con l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, l’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani e l’Associazione Nazionale Divisione Acqui.

Tra via Dante, via Belfiore e viale Trento Trieste sorgeva il cappellificio dell’imprenditore Merli che, dopo la chiusura della fabbrica, dall’estate del 1944 divenne sede dell’UPI, Ufficio politico investigativo della Repubblica Sociale Italiana – Partito Fascista Repubblicano (ex PNF) di Cremona, luogo di delazioni, interrogatori con ricatti, percosse e torture, istruttorie che destinavano al carcere, ai lager in Germania e a fucilazioni. Alla fine della guerra, nell’estate del 1945, la Questura di Cremona aprì un’inchiesta su Villa Merli e il processo fu celebrato tra l’aprile e il maggio del 1946, ma nel giugno del 1946 venne promulgata l’amnistia Togliatti, un provvedimento di condono che portò anche alla distruzione di molti atti delle inchieste.

 

 

Alcuni funzionari della Questura decisero di prelevare gli atti relativi a Villa Merli per conservarli e restituirli oltre settant’anni dopo alla memoria dei cremonesi. Il dossier ritrovato diede avvio a numerosi lavori di ricerca, analisi e ricostruzione dei fatti, tra cui spicca l’opera della giornalista Barbara Caffi Villa Merli, il Dossier Ritrovato – Per quanto ch’io soffra nel morire. 

Il servizio di Mauro Maffezzoni

 

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