Giorno della Memoria, una targa
dove sorgeva Villa Merli
Sabato 27 gennaio, alle ore 11, in viale Trento e Trieste, angolo via Belfiore, si terrà la cerimonia di scoprimento della targa che ricorda che in quella zona sorgeva Villa Merli, luogo di detenzione e tortura della polizia politica fascista. La cerimonia è promossa dal Comune in collaborazione con l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (Comitato Provinciale), l’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani (Sezione di Cremona) e l’Associazione Nazionale Divisione Acqui (Sezione di Cremona).
Questa è la dicitura riportata sulla targa: “Qui era situato il cappellificio dell’imprenditore Merli, con ingressi in via Dante e in viale Trento e Trieste. Dopo la chiusura della fabbrica, dall’estate 1944, nella villa ex padronale ebbe sede, trasferendosi dalla caserma Muti, l’Ufficio politico investigativo (UPI) della Repubblica Sociale Italiana – Partito Fascista Repubblicano (ex PNF) di Cremona. In modo particolarmente efferato tra il 1944 e la Liberazione questo fu luogo di delazioni, interrogatori con ricatti, percosse e torture, istruttorie che destinavano al carcere, ai lager in Germania, a fucilazioni come quelle in cui caddero i partigiani Luigi Ruggeri “Carmen” (Pozzaglio 24.9.1944) e Renato Campi (Poligono di tiro al Po Cremona 16.2.1945). Fabbrica e villa furono demolite negli anni ‘50”.
Tra via Dante, via Belfiore e viale Trento Trieste sorgeva il cappellificio dell’imprenditore Merli che, dopo la chiusura della fabbrica, dall’estate 1944 divenne sede dell’UPI, Ufficio politico investigativo della Repubblica Sociale Italiana – Partito Fascista Repubblicano (ex PNF) di Cremona, luogo di delazioni, interrogatori con ricatti, percosse e torture, istruttorie che destinavano al carcere, ai lager in Germania e a fucilazioni. Alla fine della guerra, nell’estate del 1945, la Questura di Cremona aprì un’inchiesta su Villa Merli e il processo fu celebrato tra l’aprile e il maggio del 1946, ma nel giugno del 1946 venne promulgata l’amnistia Togliatti, un provvedimento di condono che portò anche alla distruzione di molti atti delle inchieste.
Alcuni funzionari della Questura decisero di prelevare gli atti relativi a Villa Merli per conservarli e restituirli oltre settant’anni dopo alla memoria dei cremonesi. Il dossier ritrovato diede avvio a numerosi lavori di ricerca, analisi e ricostruzione dei fatti, tra cui spicca l’opera della giornalista Barbara Caffi Villa Merli, il Dossier Ritrovato – Per quanto ch’io soffra nel morire.
L’edificio fu demolito nel 1959. L’Assessorato alla Cultura ha deciso di installare una targa nel luogo dove questo sorgeva per ricordare una pagina di storia che ha drammaticamente segnato la città nel secolo scorso. L’iniziativa, che si svolge nel Giorno della Memoria, intende rendere omaggio alle vittime del totalitarismo fascista e, in particolare, di quel luogo di torture, sangue e morte, come i partigiani Luigi Ruggeri “Carmen” e Renato Campi, entrambi fucilati tra il 1944 e il 1945, così da riportare alla luce vicende passate per conservarne la memoria a monito perenne.
L’iniziativa è realizzata grazie alla collaborazione di ANPI – Associazione Nazionale Partigiani Italiani di Cremona, Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, ANDA Associazione Nazionale Divisione Acqui e con il supporto di AEM Cremona. Al momento istituzionale, in
programma sabato 27 gennaio, alle ore 11, oltre alle autorità cittadine interverranno anche la giornalista Barbara Caffi e alcuni rappresentanti di ANPI Cremona, Associazione Nazionale Partigiani Cristiani e ANDA Associazione Nazionale Divisione Acqui.
L’evento è inserito nel programma che l’Assessorato alla Cultura ha messo a punto riunendo le iniziative, organizzate o patrocinate dal Comune di Cremona, che si tengono nel periodo in cui ricorre il Giorno della Memoria. Cerimonie, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, rivolti in particolare agli studenti, ma non solo, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, affinché simili eventi non possano mai più accadere.
Sempre sabato 27 gennaio, alle ore 17, nella Sala Manfredini di Palazzo Affaitati (via Ugolani Dati, 4), nell’ambito della rassegna “Musica e Arte”, si terrà un concerto per il Giorno della Memoria a cura del Conservatorio “Claudio Monteverdi” (musiche di Joachim Stutschewsky, Erwin Schulhoff e Gustav Mahler).
È stata infine ristampata la pubblicazione, presentata lo scorso anno, Le Pietre d’Inciampo e la Memoria, con schede e fotografie documentarie a cura di Giuseppe Azzoni, Vittorio Mascarini e Giampiero Carotti, edita dal Comune di Cremona, per ricordare i 38 concittadini cremonesi vittime delle deportazioni naziste individuati grazie alle ricerche condotte da ANPI e da Netzer Italia – Organizzazione Giovani Ebrei Progressivi. Il libretto è disponibile presso il Museo Civico (via Ugolani Dati, 4) e a SpazioComune (piazza Stradivari, 7).