Cronaca

Polizia Locale, nel nuovo bando
di concorso più peso alle soft skills

Cambiano le regole per diventare agente e ufficiale di Polizia Locale. Approvate oggi in commissione Sviluppo Economico del Comune le modifiche a tre articoli del regolamento che introducono, tra l’altro, l’accertamento dei requisiti psico-attitudinali da parte della commissione esaminatrice del concorso, eventualmente integrata da personale esperto in valutazione delle competenze trasversali, le cosiddette soft skill, sempre più richieste in tutte le professioni e anche nel pubblico impiego.

A presentare le novità, nella commissione convocata dal presidente Santo Canale, l’assessore alla Polizia Locale Barbara Manfredini e il comandante Luca Iubini, oltre al dirigente settore Risorse Umane del Comune Fabio Scio.

Le modifiche entreranno già nel prossimo bando di concorso per il reclutamento di nuovi agenti e ufficiali, previsto a primavera e sono in linea con recenti linee guida per il reclutamento del personale pubblico indicate dal ministero della PA, modellate sul settore privato, ha spiegato Scio.

All’interno del comando di Piazza Libertà inoltre, Iubini sta già introducendo queste nuove modalità di approccio ad un lavoro che si deve adeguare ai tanti cambiamenti in atto nella società.

Quindi, ad esempio, è stata tolta dai test concorsuali la prova su motoveicolo (requisito del possesso della patente A, verrà richiesto solo se necessario per specifiche mansioni) e sono stati introdotti i test psico attitudinali, per valutare ad esempio la capacità di relazionarsi con i cittadini.

Il punteggio attribuito a questi requisiti sarà una voce specifica nel bando di concorso.
Anche i requisiti fisici – ad esempio la vista, l’udito, l’indice di massa corporea – dovranno essere accertati in sede di concorso da parte del medico competente del comune.

L’articolo 43 del nuovo regolamento entra poi nel dettaglio delle caratteristiche dell’agente: affidabilità, capacità di gestire le emozioni fronteggiando le situazioni in condizione di pressione, difficoltà, conflitto, crisi o incertezza.

Le soft skills, come ad esempio capacità di analizzare situazioni focalizzandone gli elementi rilevanti e trovando velocemente le soluzioni, entrano nel profilo del nuovo poliziotto.

Ci sono poi requisiti che variano a seconda dell’inquadramento: nel caso di ufficiale con elevata qualificazione, bisognerà essere in grado di attivarsi in modo propositivo; e avere la capacità di coordinare e coinvolgere il gruppo per il raggiungimento degli obiettivi promuovendo la circolarità della comunicazione e il lavoro di squadra anche a distanza.

Definite anche le caratteristiche che dovrà possedere il Comandante: visione strategica, declinata come capacità di leggere le situazioni ed i contesti immaginando i possibili scenari prospettici ed ipotizzando i loro impatti nel medio e lungo termine; capacità di riconoscere i bisogni e valorizzare le differenti caratteristiche, risorse e contributi dei collaboratori, favorendone la crescita; promozione della capacità di accogliere positivamente i cambiamenti, favorendo e stimolando l’introduzione di modalità nuove di gestione dei processi, attività e servizi in una logica di miglioramento continuo.

E poi ovviamente una forte capacità di gestire lo stress.

Il nuovo regolamento, che ora dovrà essere definitivamente approvato in Consiglio, è stato approvato all’unanimità. Positivi  in genere gli interventi delle minoranze, con Pietro Burgazzi, FdI e vigile per 30 anni  in Comune, che ha molto apprezzato la componente psico attitudinale e ha suggerito il ritorno della formula del corso – concorso per valutare fino a che punto un candidato sia idoneo prima di ammetterlo alle prove.

Qualche distinguo da parte di Carlo Malvezzi (Forza Italia): “I criteri illustrati sono quelli in vigore nel settore privato. Ma mi chiedo se questa valutazione psico attitudinale non abbia bisogno di un indirizzo politico”, a seconda delle azioni che una maggioranza di governo ritiene prioritarie da svolgere.  “In piazza Roma ad esempio c’era un presidio stabile nella casetta e lì spesso c’era il vigile di quartiere. Oggi la percezione di una presenza reale sul territorio è venuta meno, la nostra società è sfilacciata, mancano spazi di aggregazione, le persone si riversano in luoghi pubblici dove determinati comportamenti non vengono più contenuti”.

Anche Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona) vede alcuni aspetti problematici: “Fatico a capire come poi verranno concretizzate queste novità. Oggettività e trasparenza sono requisiti indispensabili nel pubblico impiego e quando la valutazione psicologica diventa determinante la cosa si fa delicata. Determinate caratteristiche delle persone poi emergono solo nel corso del lavoro, quindi queste valutazioni secondo me andrebbero fatte in itinere”.

Per Luca Nolli, M5S, “serve la maggiore oggettività possibile, c’è il rischio che la selezione sia fatta in modo un po’ meno misurabile”.

“I tempi sono cambiati dal 2018 quando venne stilato il regolamento”, ha detto Canale ringraziando Iubini per il lavoro svolto. “Oggi la Polizia locale è chiamata a svolgere funzioni in ambiti molto più estesi di prima: restano quelle classiche come viabilità, incidenti, scuole, ma poi ci sono anche mansioni di polizia giudiziaria per il contrasto agli stupefacenti; ci sono i reparti cinofili, ci sono le funzioni all’interno degli Uffici di Gabinetto con precisi compiti relativi al fotosegnalamento in caso di arresto di persona priva di documenti. Dobbiamo stare aggiornati coi tempi”.

Per Barbara Manfredini, importante il lavoro svolto dal comando della Polizia Locale in stretta sinergia con il settore delle Risorse Umane: “Queste nuove modalità di reclutamento e di lavoro andranno ad impattare anche sul personale di tutto il Comune di Cremona”. gbiagi

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...