Cronaca

Noemi Di Segni in visita al
Museo della Stampa di Soncino

Una visita molto sentita soprattutto in queste ore che porteranno alla giornata della memoria. La presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, è stata oggi accolta al Museo della Stampa – Centro Studi Stampatori Ebrei di Soncino.

Presente il sindaco di Soncino Gabriele Gallina insieme al responsabile del museo Giuseppe Cavalli, che ha spiegato la storia della struttura e alcuni fatti storici riguardanti gli spazi ora occupati dalla stessa galleria. Fu proprio la Pro Loco di Soncino, di cui Cavalli è consigliere, a prendere in carico l’immobile, ristrutturandolo e facendone a tutti gli effetti un museo.

Il tutto per rendere merito e memoria ad un fatto storico che ha contribuito a far conoscere Soncino in tutto il mondo. Proprio nelle sale ora occupate dal museo infatti avvenne la prima stampa della bibbia ebraica completa nel lontano 22 aprile 1488, ad opera di una famiglia di ebrei provenienti dalla Germania, una bibbia completa di accenti e vocali per consentire una miglior lettura dell’antico testamento.

“Una visita commovente, mi aspettavo di vedere cose speciali, ma ho trovato un diamante ancor più prezioso di quello che mi sarei sognata di vedere – spiega Noemi Di Segni – E’ un luogo piccolo ma speciale, un punto di riferimento per il mondo ebraico, fa parte della nostra storia e di quello che cerchiamo di tramandare, un concetto di responsabilità per quello che si sceglie di stampare e divulgare. Nel ‘500 c’era un certo tipo di testo, per portare avanti un certo tipo di studio, ora è tutt’altra forma di stampa e divulgazione. La stampa può ispirare bene o male. Questa è la responsabilità di chiunque oggi si impegni a prendere un libro in mano. Qui è un crocevia di storia e di responsabilità. La memoria si tiene viva scegliendo quali libri studiare e comprendendoli. Abbiamo visto nella storia, alcuni libri illuminano la mente e altri che sono stati la divulgazione dell’anti semitismo. Alle soglie del giorno della memoria è importante capire quanto le parole stampate siano parole di bene o di male, parole che sviluppano relazioni o che seminano terrore, orrore, massacri e genocidi. Basta una parola usata in modo distorto per ribaltare le cose. E’ una lunga catena, ciascuno ha le sua responsabilità”.

Simone Guarnaccia – QUI il servizio video

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