Cronaca

Truffa alla Vanoli Ferro di Soncino
Ma gli autori restano impuniti

In due sono finiti a processo per sostituzione di persona e per truffa ai danni di Anna Vanoli, legale rappresentante della società “Vanoli Ferro” spa di Soncino, riuscendo, con l’inganno, ad ottenere una fornitura di travi in ferro per 152.840 euro. La truffa c’è stata, ma i truffatori non sono gli imputati Leonardo Abagnale, 60 anni, residente a Sant’Antonio Abate, in Campania, e il calabrese Pasquale Coniglio, 52 anni, che invece sono stati assolti con formula piena. Rimane dunque senza colpevoli il raggiro messo a segno nel settembre del 2016 ai danni della società soncinese.

L’avvocato Guerreschi

I veri truffatori si erano attribuiti le false generalità di Giovanni Bocchetti e Fabio Labruna, l’uno dirigente, l’altro amministratore della società Ansaldo di Genova, registrando sul provider “Aruba” un dominio a cui avevano collegato le mail dei due dirigenti, utilizzandole per compiere la truffa e farsi consegnare la merce. L’ordine era arrivato via posta elettronica con carta apparentemente intestata alla Ansaldo. I contatti con uno dei dirigenti erano avvenuti anche via cellulare e con un numero fisso. Numeri che la legale rappresentante della società “Vanoli Ferro” aveva avuto modo di contattare, parlando con una persona dalla voce maschile e con accento del centro Italia.

Il ritiro della merce era avvenuto nel magazzino di Soncino dove si era presentato un tir con l’ordine di ritiro da parte del committente. Il trasportatore aveva timbrato la ricevuta della merce. Sul timbro c’era scritto “Autrotasporti Pucci Pietro”.

Il primo pagamento era in scadenza per il 10 settembre 2016, e nel frattempo il 7 settembre era arrivata una nuova mail nella quale si chiedeva una nuova fornitura per un importo simile alla precedente. La richiesta era urgente. Insospettita, la legale rappresentante della società “Vanoli Ferro”, aveva cercato conferme, ma nessuno le aveva più risposto. Di quegli ordini, la Ansaldo non sapeva nulla.

L’avvocato Maugeri

Il 14 settembre la banca aveva comunicato che la ricevuta bancaria relativa alla prima fattura era risultata insoluta.

Giovannni Bocchetti era davvero un manager dell’Ansaldo, ed esisteva anche la “Autotrasporti Pucci”. Il titolare, però, aveva cessato l’attività il 30 maggio del 2016 e venduto la licenza di autotrasportatore. Agli inquirenti, il titolare aveva spiegato di aver ricevuto  telefonate da parte di varie ditte che chiedevano informazioni su carichi di merce a lui affidati. Sospettando l’intenzione, da parte di qualcuno, di mettere a segno delle truffe, per tutelarsi aveva presentato querela ai carabinieri.

Durante il processo è però emerso che gli imputati non sono stati riconosciuti dai testimoni come i camionisti che si erano presentati a ritirare la merce. In favore di Abagnale aveva testimoniato il datore di lavoro che aveva documentato che il dipendente in quel periodo si trovava a Caserta.

I due imputati, per i quali il pm aveva chiesto un anno e mezzo ciascuno, erano difesi dagli avvocati Elena Guerreschi e Santo Maugeri.

Sara Pizzorni

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