A processo per pic nic "no green
pass". "Soppressi i nostri diritti"
Il 12 febbraio 2022, in pieno periodo di restrizioni da Covid, alcuni simpatizzanti del Comitato no vax – no green pass “Fortitudo”, un’ottantina di persone, dopo il consueto presidio del sabato pomeriggio in Piazza Lodi, si erano spostati in Piazza Stradivari per dar vita ad un aperitivo all’aperto e per protestare contro il divieto, per chi era privo di green pass, di consumare all’interno dei locali.
Per quell’episodio, oggi Maria Grazia Piccinelli, la presidente del Comitato, è comparsa davanti al giudice nell’udienza predibattimentale con l’accusa, insieme ad altre cinque persone (Emanuela Soffiantini, Nicoletta Mossini, Caudio Bettinelli, Elena Mastri e Francesco Marchi), di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, in quanto era in vigore, e lo è tutt’ora, un’ordinanza del prefetto che vieta le manifestazioni in determinate aree della città, tra cui Piazza Stradivari e Piazza Roma. L’altra accusa è invece quella di aver violato l’art. 18 del TULPS che prevede il preavviso all’autorità di pubblica sicurezza delle pubbliche manifestazioni.
La difesa, per la Piccinelli rappresentata dall’avvocato Andrea Balzarini, sostiene che “le limitazioni alle libertà di riunioni derivavano dai Dpcm che diversa giurisprudenza ha ritenuto illegittimi, tra cui il tribunale di Pisa”. E in più, come ha detto il legale, “non e prevista la necessità di informare la Questura in caso di flash mob, e cioè per manifestazioni di breve durata. C’è poi giurisprudenza che dice che quando è presente un esiguo numero di persone, o se la riunione non mette in pericolo l’ordine pubblico, non è necessario l’informativa alla Questura. Questo era un pic nic autofinanziato: hanno messo delle coperte e hanno bevuto un aperitivo per dimostrare che anche loro, senza green pass, potevano farsi un aperitivo. Per noi esiste la piena legittimità di ciò che è stato fatto”.
Durante l’udienza è intervenuta la stessa Piccinelli, che ha definito l’iniziativa “una riunione bonaria, tra l’altro organizzata in tutta Italia. Ci veniva imposto di non festeggiare la vita perchè i nostri diritti sono stati soppressi. Non abbiamo mai fatto atti di disordine, abbiamo sempre rispettato la Costituzione in modo pacifico”.
Il giudice, pur ritenendo “non peregrina” l’ipotesi della tenuità del fatto, ha mandato a processo la Piccinelli e gli altri imputati, loro assistiti dall’avvocato Giuseppina Paragano, di Torino.
La prima udienza è stata fissata al 15 maggio prossimo.
Sara Pizzorni