Cronaca

Raddoppio ferroviario, i dubbi
di Pizzighettone sul maxi cantiere

Presentato in serata a Pizzighettone l’iter che porterà al raddoppio ferroviario. Ad aprire il dibattito pubblico alla casamatta 26 il sindaco Luca Moggi che ha sottolineato l’importanza dell’incontro come occasione costruttiva per la popolazione in direzione della soluzione di eventuali problemi e criticità che emergessero.

L’obiettivo del dibattito è quello di mitigare gli impatti e compensarli, ha confermato il referente del dibattito pubblico.

Quello di Pizzighettone è il secondo degli incontri itineranti su territorio per illustrare e confrontarsi sul progetto del raddoppio ferroviario sulla Codogno- Cremona- Mantova. Alla fine di questo percorso verrà redatto un documento con tutte le osservazioni raccolte da amministrazioni, cittadini e aziende.

In collegamento, Chiara De Gregorio commissario di governo, ha assicurato risposte a tutte le richieste.

E’ stato l’ingegner Tamburo, referente progetto raddoppio di Rfi,  ha illustrato il programma della realizzazione del Lotto 1 – lungo 22 km tra Codogno e Cavatigozzi (ipotesi di avvi cantiere: ultimo trimestre 2026) dove sarà necessario interrompere il trasporto ferroviario e del Lotto 2 tra Cremona e Piadena, 28 km dove non sarà prevista invece interruzione.

‘E’ un’opera estremamente strategica, consente di far crescere competitività del territorio con una qualità del trasporto ferroviario che andrà a migliorare”, ha detto, “anche per quanto riguarda il trasporto merci.
Per questi 50 km ci vorranno 9 anni di lavoro e durante i lavori del lotto 1 sarà attivato il servizio sostitutivo con i bus fino a Codogno”.

L’ingegner Arcangeli di Italferr ha illustrato gli interventi principali sui vari lotti: “Alcuni cavalcavia o passaggi a livello esistenti non permettono il passaggio di un doppio binario quindi è stata pensata una viabilità sostitutiva come nuovi sottopassi”.
“Il nuovo ponte sull’Adda – ha aggiunto –  sarà in corrispondenza di quello già esistente e sarà più alto di due metri circa rispetto a quello attuale.
I 2 passaggi a livello a Pizzighettone saranno eliminati (saranno realizzati un sovrappasso e una modifica della viabilità). Nei lavori è prevista anche la sistemazione delle stazioni interessate dalla tratta”.
Si è parlato anche dell’inserimento dell’opera nel territorio tenendo conto del paesaggio e dell’impatto acustico.

In questo periodo sono pervenute a Rfi e Italferr le richieste dall’amministrazione di Pizzighettone per le possibili variazione sul progetto: una soluzione per l’accesso all’area Sicrem e pensare a un cavalcavia meno impattante. Tante le domande dei presenti al dibattito.
Con il raddoppio ferroviario sarà possibile un transito praticamente doppio treni sia di trasporto passeggeri sia di merci.
Qualche preoccupazione è emersa per le eventuali variazioni della viabilità in particolare per il trasporto pesante che potrebbe avere impatti sul territorio, per l’interruzione di un lungo periodo del trasporto ferroviario (i bus saranno sufficienti per i numerosi pendolari?), delle tempistiche per le opere anticipate rispetto alla realizzazione del raddoppio (per alcune però manca ancora il finanziamento), per l’accessibilità al villaggio Pirelli, per i parcheggi nei pressi della stazione di Ponte d’Adda.

In questa fase del progetto di fattibilità sarà possibile fare le modifiche anche in base alle richieste del territorio che arriveranno da questi dibattiti pubblici. Il dossier di progetto è stato pubblicato l’11 novembre ed è consultabile sul sito pubblico del dibattito.

Nicoletta Tosato

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